22/12/2024
direttore Renzo Zuccherini

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I sogni non parlano invano (Ai docenti della Stranieri)
Venite con i vostri studenti a trovarci alla Società operaia. Pensate che bello uscire dal settecentesco palazzo Gallenga, camminare a fianco dei conci etruschi e finire nella nostra bella sede che racconta la Perugia risorgimentale

Sto leggendo Giuda, un libro di Amos Oz e mi ha colpito una frase appena letta “i sogni non parlano invano”. Mi ha fatto pensare a voi, che il vostro sogno era lo stesso della Società di Mutuo Soccorso e mio.  E che i sogni ogni tanto si realizzano. Specialmente quando, come nel nostro caso, si trasformano in un colloquio. Quello che si è aperto tra voi, noi della Società operaia, i vostri studenti, i politici che si sono fatti carico del problema ed i tanti perugini che,  immediatamente, hanno compreso che senza gli studenti stranieri della "Stranieri" perdevano una parte della loro identità.

Ed allora, quando questa vicenda senza senso sarà conclusa e torneremo alle nostre consuetudini, venite con i vostri studenti a trovarci alla Società operaia. Pensate che bello uscire dal settecentesco palazzo Gallenga, camminare a fianco dei conci etruschi, da via delle Volte prendere la medievale via Ritorta e finire dritti nella nostra bella sede di via dei Priori che racconta la Perugia risorgimentale e dell’inizio del Novecento. Non aspettiamo altro che voi ci cerchiate.

Ma sono sicuro che anche la Famiglia perugina sarà felice di vedervi con i vostri studenti ai loro incontri, ed il Circolo ponte d’Oddi di ospitarvi alla loro festa di fine estate per un allegro tuffo tra la gente di un quartiere popolare. Così come il Corzo de perugino e Renzo Zuccherini de La Tramontana verrebbero volentieri nelle vostre aule, per far giocare con il nostro dialetto i vostri studenti facendogli “spara’ quattro cazzate ‘n perugino".

Fatelo, approfittate di tutti noi. Voi ed i vostri studenti aiuterete noialtri perugini a stare di meno con la testa rivolta al passato. A capire che nella storia di Perugia c’è anche la "Stranieri", con quello che è stata, quello che è  e quello che dovrà essere. Ci aiuterete ad essere meno chiusi verso quella parte di Mondo fatta di tante lingue e tanti colori che voi rappresentate.
E tutto questo non perché le nostre storie si sono incontrate, ma perché oramai la Stranieri, la Società operaia, le altre associazioni, i vostri studenti, voi, io facciamo parte della stessa storia.

Un abbraccio



Vanni Capoccia


Inserito martedì 11 novembre 2014


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