14/08/2024
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Università per Stranieri, non si può più perdere tempo
tutti gli studenti della Stranieri sono ambasciatori di Perugia nel Mondo. E se ci stiamo impegnando perché i futuri iscritti all’Università per Stranieri studino e vivano a Perugia è anche perché non vogliamo l’impoverimento culturale, sociale ed economico della città

Ieri abbiamo ricordato che il musicista Steven Mercurio è stato allievo dell’Università per Stranieri. Ma avremmo potuto scrivere del regista cinematografico di fama internazionale Ferzan Ozpetek (turco di nascita, italiano per scelta) anche lui allievo della nostra seconda Università o di quelli che hanno raggiunto posizioni di prestigio diventando, per esempio, ambasciatori del loro paese.
Ma in fondo tutti gli studenti della Stranieri sono ambasciatori, lo sono di Perugia nel Mondo. E se ci stiamo impegnando perché i futuri iscritti all’Università per Stranieri di Perugia studino e vivano a Perugia è perché vogliamo che anche loro possano raccontare la nostra città nelle loro.
Lo facciamo  anche perché non vogliamo l’impoverimento culturale, sociale ed economico di Perugia: da decenni (per quanto riguarda la “Stranieri”) da secoli (per quanto riguarda l’Università degli Studi) abbiamo goduto di benefici economici ed, ancor di più, culturali e sociali grazie allo scambio avuto e che abbiamo con gli studenti venuti da fuori.

C’è anche un altro motivo. Alla Stranieri insegnano docenti, impropriamente detti precari. Non sono laureati  di “primo pelo” che svolgono i primi “lavoretti” in attesa di tempi migliori. Sono professionisti formati - con corsi, stage, master, dottorati nel curriculum -che insegnano da anni. Anche la loro perdita di lavoro o ridimensionamento per Perugia sarebbe un impoverimento culturale, sociale ed economico.

In sintesi sono queste le principali ragioni per le quali vogliamo che gli studenti dell’Università per Stranieri vivano e studino a Perugia. Che i singoli cittadini, le associazioni, i sindacati, le istituzioni politiche prendano coscienza del problema e che il Sindaco di Perugia Andrea Romizi, la Presidente della Regione Umbria se ne facciano carico aiutando l’Università ad uscirne.

Sappiamo bene che i guai della “Stranieri” non sono nati ieri, che vengono da più lontano. Ma proprio per questo non si può perdere tempo ed è il momento di atti concreti. Tutti quanti - insieme - Presidente di Regione, Sindaco di Perugia, Rettore, docenti, dipendenti, associazioni e singoli cittadini di Perugia dobbiamo fare in modo che a Perugia non succeda quello che accadde a Roma dove discutevano, mentre Sagunto veniva espugnata.



Società Generale di Mutuo Soccorso fra gli Artisti e gli Operai di Perugia

Inserito venerdì 31 ottobre 2014


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Commenti

Nome: Paolo Lupo
Commento: L'ho letta anche io l'intervista al Giornale dell'Umbria. Paciullo siccome non sa come giustificare il fatto che subappalterà studenti ad altre scuole di altre città sputa su Perugia. Boccali, possono dire quello che vogliono di lui, quando si trattava di difendere la città che amministrava da queste rappresentazioni ci metteva subito la faccia. Romizi farà lo stesso? O quello che non vede non sente non parla ed in questo caso non legge i giornali. ... Anzi per togliergli la scusa di dire di non averla letta, perché la Tramontana non la pubblica così fa anche conoscere cosa pensa di Perugia il rettore Paciullo

Nome: Antonio Rondini
Commento: Ieri il rettore Paciullo ha rilasciato un'intervista nella quale ribadisce di voler inviare altrove gli studenti e sapete perché? In sintesi perché Perugia fa schifo. Ha detto che non vogliono venirci, che c'è la criminalità, ha ricordato Meredith... Insomma per salvare il suo progetto affonda Perugia. Romizi ha il dovere di rispondere a questo fango tirato sulla città che amministra

Nome: Vanni Capoccia
Commento: Mi chiedo se l'assessore comunale al commercio, e commerciante nella vita, Cristiana Casaioli, si renda conto del grave danno economico che il commercio perugino subirà se l'Università per Stranieri di Perugia manderà a studiare in altra città parte dei suoi iscritti. Mi chiedo se l'assessore alla cultura Teresa Severini lo sia del danno culturale che Perugia ed i suoi giovani subiranno da questa scelta: lo scambio che i giovani perugini hanno da sempre potuto avere con giovani di tutto il Mondo è, sicuramente, il miglior dono che la città gli abbia fatto. Vale mille e mille volte di più di qualunque evento si possa organizzare o pensare.

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