14/08/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Gli strumenti necessari
Cura dell'ambiente, controllo del territorio, comunicazione tra amministrati ed amministratori, partecipazione e condivisione delle scelte in un contesto di utilizzo trasparente delle risorse

GLI STRUMENTI SONO QUESTI!
Cura dell'ambiente, controllo del territorio, comunicazione tra amministrati ed amministratori, partecipazione e condivisione delle scelte da effettuare in un contesto di utilizzo trasparente ed oculato delle risorse disponibili.
Se non vogliamo solo parlare di sicurezza perché, per noi cittadini è diventato di moda e per i nostri amministratori è momento di un maggiore compiacimento nei confronti dell'opinione pubblica, questi sono gli obbiettivi concreti per prevenire, nel modo più efficiente possibile, la criminalità: dallo spaccio della droga agli scippi degli oggetti d'oro per le strade ed a tutte le altre odiose forme di delinquenza sia organizzata o di quella che noi chiamiamo, erroneamente, “microcriminalità”.
Non è sufficiente il riappropriarsi degli spazi della città che la malavita ci ha sottratto, solo per il tempo delle manifestazioni che facciamo: non sono questi gli obbiettivi da raggiungere.
Intendo, per dirlo diversamente, quella sicurezza reale, concreta e duratura che aspetta ad ogni cittadino come diritto, e nello stesso tempo, come dovere pubblico nel rispetto degli obblighi verso i nostri simili.
Quella sicurezza che si può realizzare solamente come momento “partecipato”, applicando gli strumenti giusti e nei modi giusti.
Una sicurezza che non sia frutto di quelle iniziative di sola immagine le quali servono a tutto meno che allo scopo di migliorare una reale situazione di degrado urbano, morale, civile e sociale dalla quale, purtroppo, ancora non ne siamo venuti fuori.
Per tutto ciò, secondo il mio parere, per l'ampiezza e per la complessità che il tema comporta, deve essere affrontato sotto l'aspetto di una massima partecipazione di tutti gli attori sociali, che nasca da un comune senso di appartenenza, da un processo di scambio, di partecipazione e di vicinanza, mirata, con uno strumento efficace quale la costituzione di una “CONSULTA COMUNALE” che raccolga tutte le rappresentanze dei cittadini attraverso le associazioni ed i comitati che la città può offrire.
Un altro strumento di primaria importanza, da non trascurare assolutamente, è rappresentato dall'organizzare in modo adeguato il “VIGILE DI QUARTIERE”, non dal “ VIGILE DI PROSSIMITÀ” già a suo tempo deliberato dal Consiglio Comunale nella Giunta 1999-2004. Perché l'uno e non l'altro? Solamente perché il vigile di prossimità viene inteso come un posto fisso di Polizia Municipale, organizzata costosamente con telecamere e quant'altro necessario mentre il vigile di quartiere dovrebbe essere colui che presidia il quartiere affidatogli a piedi o con motoretta senza altri aggravi finanziari per il Comune.
Riorganizzare la Polizia Municipale su questa logica significa utilizzare questa figura basandola su un'azione di anticipo di una presenza costante nel territorio affidatogli, una perfetta e concreta figura di mediazione tra le necessità che al momento si impongono, tra il cittadino e le forze dell'ordine.
Favorendo tale potenziamento anche al fine di incrementare e stabilizzare il servizio di pattugliamento serale e notturno, con particolare attenzione ai punti più critici della città, con una sinergia che renda possibile, in caso di bisogno, l'immediato intervento delle forze dell'ordine.
Ora serve che tutti si dia un nostro efficace e concreto contributo con una risposta chiara e forte affinché la città si risollevi definitivamente da questo stato di degrado, allontanando dalle nostre strade la delinquenza che rende Perugia inadeguata ad una corretta vivibilità.

Giampiero Tamburi
Coordinatore
Comitato permanente



Club Pallotta Perugia

Inserito martedì 28 ottobre 2014


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