16/07/2024
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I primi cento giorni dell’Amministrazione Comunale
Dal punto di vista della questione ambientale a Perugia, finora non risulta essere avviata nessuna rivoluzione culturale

I primi cento giorni in un nuovo percorso di qualcosa di importante, secondo tradizione, vengono considerati un segno di che aria tira. Allora bisogna dire che, dal punto di vista della questione ambientale a Perugia, finora non risulta essere avviata nessuna rivoluzione culturale per l’affermazione di un “ambientalismo maturo”, come era stato previsto.

Eppure alcuni argomenti di vecchia data, ripresi più volte dai mezzi di informazione e che a suo tempo sono stati affrontati anche dall’attuale assessore all’ambiente, stanno animando il dibattito pubblico.

Basta citarne almeno tre: la trasformazione della E45 in autostrada, il consumo di suolo e le cementificazioni, la salvaguardia del Tevere. Tre interessi dove si è concentrata per anni l’attività dell’ambientalismo perugino composto da Italia Nostra, Legambiente e Wwf.

Adesso per quanto riguarda la trasformazione della E45 non si capisce quale sia la posizione della nuova giunta. Eppure quel progetto è stato fortemente ripreso dal ministro Lupi in una sua comparsata in territorio umbro per chissà quali interessi ed è sostenuto pubblicamente dalle giunta regionale. L’opera ha in sé qualcosa di diabolico perché alla fine verrebbe a costare miliardi di euro fra appalti, subappalti, fallimenti pilotati ecc…, quando è sicuro l’aumento del dissesto idrogeologico regionale, mentre anche tutta l’Italia frana. Si dice che verrebbe a liberare l’Umbria dall’isolamento, ma non spiegano come fa tanta gente a materializzarsi a Perugia in occasione di grandi eventi, anche quelli così pacchiani come la sagra del cioccolato.

La stessa domanda va fatta sulle cementificazioni che continuano ad essere il frutto di un pensiero malato con la costruzione di sempre nuovi supermercati, mentre la popolazione regionale è sempre la stessa. Così si sviluppa una caccia allo spazio, le attività più deboli non reggono alla concorrenza e i fallimenti disseminano il territorio di capannoni abbandonati.

La terza domanda riguarda il Tevere perché la sua salvaguardia con la creazione di un Parco Fluviale Territoriale è diventata una specie di archetipo, un modello esemplare dell’effettiva sensibilità ambientalista delle nostre Istituzioni. Se ne parla da anni, ma nessuno lo vuole perché imporrebbe dei vincoli e, quindi, vedremo se in questa consiliatura il miracolo si realizzerà perché è inserito nel programma elettorale dell’attuale responsabile all’ambiente.
 



Lauro Ciurnelli, ambientalista

Inserito martedì 28 ottobre 2014


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