22/12/2024
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Viva Perugia!
Sarebbe stato difficile il successo di una città bella di storia che però è ingessata in un sistema socio politico chiuso e autoreferenziale

Chiamatemi anche traditore della patria, ma confesso che la sconfitta di Perugia nella corsa all'affermazione di capitale della cultura 2019 poteva essere prevista.

Sarebbe stato difficile il successo di una città bella di storia che però negli ultimi anni è rimasta come ingessata in un sistema socio politico chiuso e autoreferenziale. Gli esempi sono tanti. Ne bastano pochi.

Per cominciare va citato il caso di un sindaco cacciato soprattutto per il clima da guerra per bande che gli era stato creato intorno. Così il comune è passato in mano a una destra che intende ispirarsi al civismo, ma nella sua giunta c'è chi ha strumentalizzato anni di libero volontariato ambientalista per farsi eleggere e da chi è piovuto inopinatamente dal cielo dell'imprenditoria locale e dimostra uno snobismo esasperato.

Intanto nella sinistra sconfitta continuano ad agire alcuni dinosauri, mentre i giovani hanno già conquistato i vertici regionali del partito per essere pronti ad entrare nel nuovo consiglio regionale.

Va accennato appena, inoltre, la forte propaganda nazionale sull' insicurezza sociale e la diffusione della tossico dipendenza.

Infine dal punto di vista più culturale non si può non rilevare che in questi giorni l'acropoli è invasa da un supermercato del cioccolato che umilia spazi di storia laica e libera, riconfermando quello che a suo tempo Ascanio Celestini in un inserto al quotidiano di "la Repubblica" definì l'eurocioccolato come "pornocioccolato".

E adesso fucilatemi pure, forse riuscirò ancora a gridare VIVA PERUGIA!



Lauro Ciurnelli


Inserito domenica 19 ottobre 2014


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