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Denunciati per essersi opposti alle "sentinelle"
Denunciati per essersi opposti alle "sentinelle"
Nella notifica degli avvisi giudiziari si legge che i contromanifestanti erano dotati di “ombrelli colorati, accessori d'abbigliamento multicolore e cori”.
DENUNCIATI ALCUNI VOLONTARI DELL'ASSOCIAZIONE CHE SI SONO OPPOSTE ALLA MANIFESTAZIONE DELLE “SENTINELLE IN PIEDI”.
Perugia – L’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica, fin dalla sua fondazione si pone l'obiettivo di lottare perché le persone omosessuali abbiano gli stessi diritti di tutte le altre persone davanti alla società e allo Stato. La lotta contro la discriminazione, il superamento dello stigma sociale, la dissoluzione dell'omofobia e il ripristino del buon senso sulle questioni legate al genere e all'orientamento sessuale ci stanno da sempre particolarmente a cuore. E questo semplicemente perché noi sappiamo che la disparità di diritti crea frustrazioni e la violenza omofobica procura isolamento, dolore, depressione e può indurre alla morte.
Il 29 marzo scorso un movimento che si definisce “Sentinelle in Piedi” ha organizzato una veglia in piazza della Repubblica a Perugia. Le loro manifestazioni sono sempre uguali: i partecipanti si schierano in modo militare a circa un metro l'uno dagli altri e per un'ora stazionano in perfetto silenzio leggendo un libro a piacere. Sostengono che questo gesto rappresenti il bisogno di informarsi continuamente e si oppongono in questo modo al riconoscimento delle famiglie omosessuali. La verità, peraltro manifesta, è che il loro obiettivo è fare pressione mediatica perché il Ddl Scalfarotto, che prevede l'aggravante omofobica nei casi di violenza posti in essere contro le persone omosessuali, non diventi legge.
Ognuno capirà che opporsi a una manifestazione di persone che vuole condannare la minoranza gay ad essere eternamente figlia di un dio minore è un dovere per tutti quelli che credono che una società matura, civile e realmente democratica debba necessariamente essere inclusiva di tutto quello che non nuoce. E nessuno ci ha ancora spiegato come il riconoscimento dei nostri diritti potrebbe nuocere a qualcuno. Ebbene quel giorno molti di noi hanno raggiunto piazza della Repubblica e ognuno a modo proprio, guardando le Sentinelle schierate, ha manifestato il proprio disgusto davanti a tanta ipocrisia, a tanta mistificazione, a tanta ignoranza. Eravamo tanti, quel giorno, e non solo persone omosessuali. Il proprio sdegno è stato espresso da molti passanti che hanno rifiutato di ritirare, o hanno restituito, il volantino delle assurde Sentinelle. Altri, come abbiamo fatto noi, sono confluiti lì di proposito dalle proprie case perché lasciare che questi signori dicano di difendere la società e la famiglia schiacciando la dignità delle persone omosessuali è come credere che il Ku Klux Klan difenda l'umanità impalando le persone di colore.
In questi giorni ad alcuni di noi sono stati recapitati degli avvisi giudiziari in cui li si informava che un fascicolo è stato aperto su di loro e oggi giace sulla scrivania del magistrato. Sembra che quel giorno, chi si opponeva alla violenza delle Sentinelle, avesse infranto la normativa sull'ordine pubblico. Nella notifica si legge che i contromanifestanti erano dotati di “ombrelli colorati, accessori d'abbigliamento multicolore e cori”.
Facciamo notare che nessun tafferuglio ha avuto luogo quel giorno e che nessuno dei nostri iscritti ha tentato di non declinare le proprie generalità agli agenti della Digos che le richiedevano.
Addirittura alcuni di noi, che evidentemente sono sembrati particolarmente violenti, hanno commesso il gesto folle e rivoluzionario di scambiarsi sulla piazza un lungo bacio. E non si capisce perché non avrebbero dovuto, visto che pochi mesi dopo sarebbero andati all'estero per diventare l'uno il marito dell'altro.
L’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica non ha partecipato in alcun modo a quella contromanifestazione ma esprime la sua formale solidarietà per tutte le persone libere che in virtù della propria libertà e del desiderio di vivere in un Paese migliore si sono trovate, o si sono recate, in quella piazza a significare ad ognuna delle Sentinelle che la loro veglia silenziosa era più violenta di qualunque schiaffo.
Per questo, aspettando che la giustizia faccia il suo corso e confidando nel buon senso di chi è chiamato ad applicarla, preferiamo sperare di non doverci mai più trovare nelle condizioni di dover esprimere in futuro la nostra solidarietà per persone che, in difesa della propria dignità e dei propri diritti, si sono trovate a dover chiarire la propria onestà, correttezza e pulizia davanti a un giudice.
Altri, speriamo, sapranno farsi un esame di coscienza e magari chiederanno perdono al dio che dicono di amare ma il cui messaggio dimostrano di non conoscere.