Cento giorni e nulla cambia
L'immobilismo e la contradizione di questa giunta sono palesi, basta vedere tasse e alleggerimento della Tasi, sicurezza e riorganizzazione della macchina comunale. La città vive da mesi in un limbo dove manca anche una visione di città intesa come bene comune
Siamo arrivati ai primi cento giorni di consiliatura del primo cittadino Andrea Romizi con la sua nuova giunta: una data simbolo per tracciare un primo resoconto del loro operato che, a nostro giudizio, non solo va a rilento ma "fa acqua" da tutte le parti. L'immobilismo e la contradizione di questa giunta è palese, basta vedere come gli annuci del mese di giugno per I primi cento giorni su tasse e alleggerimento della Tasi, sicurezza e riorganizzazione della macchina comunale siano state solo accennate o addirittura controvertite. Possiamo denunciare la critica situazione delle aliquote per le tasse locali, di nuovo ai livelli massimi, a cui si aggiunge il taglio trasversale dei servizi alle famiglie. Nei primi cento giorni non si sono viste azioni per migliorare la raccolta differenziata del centro storico; non si è notato nessuno miglioramento riguardo il degrado e la sicurezza; manca una programmazione riguardo la mobilità e lo sviluppo economico della città. Le aree verdi sono in totale degrado e le frane che stanno sbriciolando la città vecchia sono in uno stato di totale abbandono da parte delle istituzioni. Senza parlare del riordino della macchina comunale, per il momento limitato scontatamente alla revisione degli affitti per gli uffici comunali, ma assolutamente assente nella gestione delle aziende partecipate dove, ancora una volta, si è assistito all'incarico di presidenti, consiglieri e consulenti privi di vere competenze, scelti senza alcuna trasparenza e con la solita agevolazione per amici e amici di amici.
I soli progetti presentati ai cittadini, sono un mero copia incolla dei progetti della giunta Boccali con alcune dimenticanze come ad esempio il nuovo ascensore per il Pincetto, il progetto Corsia OF, il teatro Pavone, il potenziamento delle biblioteca di San Matteo degli Armeni, e tante altre questioni su cui la giunta non sa prendere decisioni nette. E' stata bocciata la mozione del M5S sulla programmazione verso rifiuti zero nonostante fosse nel programma del sindaco e nelle linee programmatiche dell'apparentamento con Barelli e Wagué; altra spina del fianco per il vicesindaco Barelli è la situazione di San Bevignate per cui la giunta non ha ancora preso una posizione palese, nonostante la battaglia durata mesi da parte del sindaco e dei sui alleati. Infine la cultura: nei mesi che anticipano la scelta della capitale europea della cultura 2019, tutte le città in finale hanno mostrato il proprio potenziale con eventi e festival di portata anche internazionale. Solo Perugia si prepara all'esame mostrando tutto il torpore della nuova giunta che ha tagliato concerti e progetti avviati, e continuerà a tagliare quel po' di spesa per la cultura (3,5% del bilancio comunale) con il vanto della revisione di spesa. La città vive da mesi in un limbo dove manca non solo una programmazione e la partecipazione della cittadinanza, ma anche una visione futura di città intesa come bene comune.