Il ritorno di Ikea
Si parla tanto di consumo di suolo, di salvaguardare il paesaggio, ecc…, poi si agisce in modo completamente opposto
Ogni tanto torna alla ribalta dell’informazione la questione della costruzione di un mega-centro commerciale del mobile a Perugia.
Per evitare una cattiva informazione va riaffermato che l’ambientalismo locale, almeno quello più attivo, non è mai stato contrario aprioristicamente alla realizzazione dell’opera. Sarebbe come cercare di fermare l’irruenza della globalizzazione. Quanto piuttosto ne ha sempre fatto presente la rilevanza ambientale.
Perché si parla tanto di consumo di suolo, di recuperare l’agricoltura, di salvaguardare il paesaggio, di riconvertire i tanti capannoni commerciali industriali dismessi ecc…, poi si agisce in modo completamente opposto nella solita ripetizione del dilemma fra l’apparire e l’essere.
Per non parlare della ridda insopportabile nata sui resti di un ente morale mal governato e nato dalle donazioni, che non prevedono certo la finalità della speculazione fondiaria.
Nome: Silvano Pierri Commento: Caro Michele, un vice sindaco non aspetta gli atti concreti. Un vicesindaco gli atti li fa, li determina, li annulla se non li condivide, si dimette se li praticano nonostante la sua contrarietà.
Nome: michele Commento: Barelli su Ikea si è già abbondantemente espresso nei mesi scorsi. Cosa dovrebbe fare ora? Rispondere con dichiarazioni ufficiali ogni volta che esce qualcosa sui giornali? Vi ricordo che nello stesso giorno è uscita la locandina del Corriere dell'Umbria "Il progetto Ikea va avanti" e quella della Nazione "Ikea, si allontana il progetto".
Se e quando ci saranno atti concreti allora si potrà discutere e valutare i comportamenti di tutti. Idem su san bevignate. Scatenarsi ora con giudizi basati solo su articoli di stampa che non hanno alcun fondamento non ha molto senso
Nome: Antonio Zilliaco Commento: Tutti sotto sopra per il consumo di suolo! Ma nessuno si è accorto di come è diventata la periferia perugina nell'ultimo decennio? Capannoni abbandonati quasi ovunque, nuove costruzioni su intere colline (vedi Prepo) e tanti svincoli stradali, rotatorie, ecc., per allungare i percorsi, a beneficio della "qualità dell'aria".
La zona Ellera-Corciano è un caos, eppure dei nuovi centri commerciali non si è accorto nessuno? Non sono stati costruiti sopra dei suoli? Quelli no? Chissà cosa avranno i "benpensanti" contro l'Ikea. Che i proprietari non sono perugini? Già, quì lavora solo chi è di "casa" nostra. O dovrei dire "cosa"?
Nome: Filppo Commento: Qual'è l'opinione del vicesindaco e cosa farà se l'Ikea volesse insediarsi in quel terreno interesserebbe saperlo anche a me... Ma temo che la mia curiosità rimarrà tale. Barelli non apre bocca per lui il rapporto con i cittadini è una cosa ignota, lo rivendicava prima, ora non lo tollera.
Nome: Franz Commento: Non si preoccupi, la notizia è solo bufala per rendere i giornali più interessanti.
Dietro questa faccenda ci sono delle questioni che nessuno di voi immagina o se lo immagina non conosce la verità.
Qualcuno ha investito così tanto con molte... (lascio a voi capire). L'affare è andato bene solo a chi ha reso possibile l'edificazione e tutta la sua congrega!
Nome: Claudia Commento: Caro signor Cesare, l'opinione di Barelli e dei barellieri? E' tutta colpa di Boccali. Italia nostra? E' un equivoco, A Perugia non fa e non conta più niente da tempo. Barelli ha riesumato la sigla per la sua sfrenata ambizione, di san Bevignate non gli fregava niente.
Nome: Cesare Commento: A proposito di Ikea,leggo nel giornale online Umbria Left un articolo del consigliere del comune di Perugia Carlo Castori, nel quale si legge che la costruzione del magazzino della multinazionale svedese è necessaria sia per l'occupazione che per le entrate del comune.
Non mi era sembrato che nella passata legislatura ci fosse stata tutta questa attenzione sia da parte del consigliere Castori che dell'attuale maggioranza sulla questione Ikea, anzi l'attuale vice Sindaco era fermamente contrario, insieme a tutte le associazioni ambientaliste, alla costruzione del mega centro commerciale perché non si doveva e non si poteva sottrarre ancora terreno a favore del cemento. Mi piacerebbe conoscere il parere di Italia Nostra e dell'avvocato Barelli sulla questione Ikea.