16/07/2024
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Rifiuti: un piano regionale da buttare
L’adeguamento del Piano è stato affidato alla stessa società che aveva redatto quello del 2009 e che è miseramente fallito


Si legge sul documento di adeguamento del piano regionale gestione rifiuti:

1. Gli obiettivi posti dal vigente Piano Regionale non sono ancora raggiunti nonostante il differimento delle tempistiche per il loro conseguimento.

2. A fronte di un certo dinamismo riscontrato nel segmento della raccolta e della riorganizzazione dei servizi si deve riscontrare una situazione di criticità sul terreno del trattamento e dello smaltimento finale dei rifiuti.
Questo è quanto si legge nella premessa dell’adeguamento del Piano dei Rifiuti umbro. Praticamente la regione ammette che del vecchio Piano approvato nel 2009 non ha funzionato nulla.

Continuando a leggere troviamo scritto:
“Lo smaltimento in discarica rappresenta tuttavia l’ultima fase della gestione; per garantire il minor ricorso possibile a tale opzione si devono attivare tutte le strategie a monte nel rispetto delle indicazioni normative e delle priorità della corretta gestione sancite dalla “gerarchia comunitaria” e efficacemente riprese dall’art.179 del D.Lgs.152/2006:
a) prevenzione,
b) preparazione per il riutilizzo,
c) riciclaggio,
d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia,
e) smaltimento.”

Giustissimo. Quindi si penserà che il Piano inizierà con la prevenzione visto che l’unica cosa fatta in Umbria per la prevenzione sono le fontanelle d’acqua.
Si continuerà con la preparazione per il riutilizzo visto che l’Umbria è una delle pochissime regioni che non ha fatto nulla in questo campo e non ha nemmeno un centro del riuso.
Andando avanti si penserà a riorganizzare la raccolta differenziata volta al riciclo vista la scarsa qualità della raccolta differenziata che spesso spinge a conferirla in discarica.
Invece no.
L’adeguamento del Piano dei rifiuti umbro salta tutto a piè pari e inizia dalla chiusura del ciclo. Ma come? Oggi tutti parlano di economia circolare e qui siamo ancora a parlare di chiusura del ciclo? Sono proprio dei trogloditi!!!

E allora cosa vogliono fare? Eccolo spiegato con le loro parole:
“• adeguare il sistema impiantistico di recupero oggi caratterizzato da scarse prestazioni soprattutto per quanto attiene il segmento della valorizzazione dei rifiuti organici;
• potenziare il sistema impiantistico di trattamento del rifiuto indifferenziato residuo attraverso interventi di adeguamento volti a effettuare sia recupero di materia (nella forma tecnicamente ed economicamente sostenibile) che produzione di Combustibile Solido Secondario (CSS) da destinare a recupero energetico;
• sviluppare il sistema impiantistico dedicato al recupero di flussi minori (rifiuti ingombranti e da spazzamento stradale), al fine di sottrarli allo smaltimento in discarica.”

Praticamente tutto l’adeguamento del Piano Regionale è basato sulla costruzione di tre digestori anaerobici da 1 Mw (un altro è già in funzione nella provincia di Terni) e due impianti per la produzione di CSS.
Finito di leggere la premessa mi sorge una curiosità. Chi avrà scritto questa schifezza di adeguamento di Piano? Vado a guardare ed indovinate un po’?
L’adeguamento del Piano è stato affidato alla stessa società che aveva redatto quello del 2009 e che è miseramente fallito.

Marco Montanucci - Rifiuti Zero Umbria

Inserito mercoledì 8 ottobre 2014


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