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Addio a Ezio Valecchi, poeta spoletino
Era considerato l’ultimo grande esponente della poesia popolare in dialetto proveniente dal mondo contadino

Il 9 settembre 2014 è scomparso Ezio Valecchi, straordinaria figura di poeta contadino, che alla teatralità del poeta a braccio aveva saputo unire la grande capacità tecnica e la ricchezza del vocabolario.
Nato a Trevi il 22 giugno 1923, da famiglia contadina, fu egli stesso contadino nelle campagne spoletine; emigrato per molti anni all'estero, è poi rientrato a Spoleto dove coltivava un suo campicello a San Silvestro, ma soprattutto coltivava una vera passione per la poesia dialettale, diventando ben presto famoso non solo nello Spoletino in tutta la regione e oltre.
Il prof. Giovanni Moretti lo chiamò a tenere una "lezione" all'Università. Ha pubblicato numerosi volumi di poesie: Che ci ha ‘sto sole che non cala mae (1979), A tutta callara (1983), Scantafàole (1989, con prefazione di Giovanni Moretti), A crepapelle (1993, con prefazione di Renzo Zuccherini) e ‘Ccostu lu focu… (1998), un volume sui soprannomi: I soprannomi di Spoleto e dei suoi dintorni (2006), e un calendario-libro: La misticanza (2008 e 2009).
Negli ultimi tempi, pur soffrendo per la progressiva perdita della vista, non ha cessato di esser presente nella vita cittadina con la sua forte comunicativa.

Riportiamo il messaggio del sindaco di Spoleto:

"La scomparsa di Ezio Valecchi ci rattrista e ci addolora.

Ezio era considerato l’ultimo grande esponente della poesia popolare in dialetto proveniente dal mondo contadino.

La sua esperienza di vita, l’avvio al lavoro dei campi in giovanissima età e la successiva emigrazione in Francia, non sono solo state le tappe che hanno segnato il percorso di una esistenza intera,ma anche gli elementi che hanno caratterizzato fortemente i suoi scritti.

L’impegno profuso per mantenere in vita, attraverso la sua poesia, la sostanza di un mondo contadino che negli anni è lentamente scomparso, è l’enorme patrimonio culturale che Ezio Valecchi ci lascia in eredità: spetterà a noi fare il possibile affinché quest’opera possa essere conosciuta e tramandata alle giovani generazioni".
                                                    

Con questa poesia di Ezio Valecchi è stata annunciata alla città la sua scomparsa:




Inserito mercoledì 17 settembre 2014


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