Questo che vedete è un articolo di Pietro Scarpellni pubblicato sul Corriere dell'Umbria del 13 febbraio 2007. L'abbiamo appeso nella nostra sede non solo per rendere omaggio al più grande storico dell'arte che l'Umbria abbia mai avuto, ma anche perché parla della Fontana Maggiore. Del suo valore artistico, del suo significato, del suo restauro e del coinvolgimento cittadino e del civismo che l'hanno accompagnato.
Mette anche in guardia, Scarpellini, dai rischi dai quali avremmo dovuto prototeggere la Fonte di piazza, sia quelli causati dalle vibrazioni dei decibel dei concerti, sia quelli dovuti ad atti di teppismo concludendo, amaramente, che "allorché si presentano problemi spinosi, come nel caso specifico, si preferisce spesso chiudere gli occhi, piuttosto che prenderli di petto...".
Parole che tutti noi Perugini avremmo dovuto leggere e fare nostre, sulle quali chi di dovere avrebbe dovuto riflettere e prendere decisioni adeguate. Invece, oggi leggiamo che questa notte delle persone hanno scavalcato l'inferriata di protezione, hanno fatto il bagno dentro la nostra Fontana, poi indisturbati se ne sono andati.
Quello che è successo non è una bravata da prendere sottogamba. E' un fatto molto grave di fronte al quale non dobbiamo chiudere gli occhi ma fare in modo, prima che sia troppo tardi, che chi di dovere lo prenda di petto.
Questa volta è andata bene, ma le ciambelle non sempre riescono con il buco. Se dovesse riaccadere una cosa del genere le conseguenze potrebbero essere gravissime. Irreparabili.