Prosegue lo stato di agitazione alla Cosmologic di Ponte San Giovanni
Istituzioni e sindacati stanno cercando di organizzare il tavolo nazionale con la proprietà dell'azienda
Incentivi
per l'impresa e formazione per i dipendenti. Sono questi i binari su
cui si muoverà la proposta che sindacati e istituzioni porteranno al
tavolo nazionale per discutere del futuro della Cosmologic di Ponte
San Giovanni, srl con sede a Bologna che gestisce la logistica delle
profumerie del gruppo Limoni, e che ha annunciato la chiusura della
filiale perugina con conseguente licenziamento di 57 lavoratori, per
la gran parte legati all'azienda con contratto di apprendistato. “La
cosa che ci fa più male – sottolinea Nadia, che nel magazzino
ponteggiano si occupa della supervisione di tutto l'iter distributivo
– è che ci sentiamo traditi. Fino a pochi giorni prima della
comunicazione dell'avvio
della procedura di mobilità, infatti, i rappresentanti della
proprietà ci parlavano di premi produzione e di rinnovo automatico
del contratto. Perché il lavoro c'era, e per sbrigarlo tutto
rimanevamo quasi sempre aperti anche il sabato e facevamo molte ore
di straordinario. Io ultimamente ne ho fatte anche più di 60 in un
mese”. Tra l'altro, nel calcolare l'impatto che la chiusura dello
stabilimento ponteggiano potrà avere a livello occupazionale, va
considerato anche che “lavoravano quasi sempre con noi decine di
interinali. Ogni anno ne avremo avuti più di 40”. Alla Cosmologic,
così, prosegue la protesta, “di giorno, portando avanti il lavoro
al minimo – spiega Nadia – e occupando lo stabilimento di notte”.
Perché il tempo delle trattative sta per scadere (i 45 giorni
termineranno intorno a metà marzo) e non si è riusciti ancora a
definire una data per il richiesto tavolo nazionale. Il
problema è nella non facile individuazione di un referente nella
proprietà con cui sia possibile veramente trattare. La Cosmologic è
infatti una Società a responsabilità limitata con amministratore
unico, “che nessuno di noi ha mai visto o sentito nominare”,
tengono a precisare i dipendenti. Niente di strano, perché la
Cosmologic - così come Limoni – fa capo al Fondo internazionale
Bridgepoint, una holdig finanziaria costituita da oltre 30 banche. In
termini operativi ciò significa che è il consiglio di
amministrazione del Fondo a nominare un amministratore per ogni
azienda controllata, dandogli un proprio mandato di lavoro da
rispettare, e la Cosmologic non fa eccezione. Quanto
il mandato dell'amministratore della Cosmologic sia blindato o quanto
ci siano ancora margini di trattativa, però, è ancora tutto da
vedere, e la partita non si può e non si deve ancora considerare
chiusa. Anche perché gli eventuali “ammortizzatori” per i
dipendenti sono ancora da definire, visto che del fondo governativo
per la mobilità in deroga, che dovrebbe andare a tutelare anche i
tanti lavoratori con contratto di apprendistato, non se ne conosce
ancora né l'ammontare né i tempi per la fruibilità.
Filippo Costantini
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