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Le sculture di Brajo Fuso sono ancora lì al sole o all'acqua
E' stata prestata più attenzione ai tavolini di plastica, che alle opere del nostro bravissimo e generoso concittadino

Sebbene mi fossi, prima di tutto, premurato di avvertire verbalmente il sindaco Andrea Romizi dei rischi che correvavano gli Elleni metallici di Brajo Fuso esposti al sole ed alle intemperie. Nonostante che, successivamente, mi sia preoccupato di far conoscere la condizione delle tre sculture metalliche, taggandoli nelle mie note, all'assesore alla cultura Severini ed al consigliere comunale, prossimo Presidente Commisione Cultura, Franco Ivan Nucciarelli; come si può vedere in questa foto scattata stamani le belle ed affascinanti sculture di Brajo Fuso sono ancora lì al sole o all'acqua a seconda di cosa decida la natura.

E' stata prestata più attenzione ai tavolini di plastica, hanno piegato le seggiole per farle asciugare, che alle opere del nostro bravissimo e generoso concittadino.

Tutto questo avviene anche dopo la lettera ufficiale del Soprintendente dottor De Chirico con la quale, a seguito dell'indagine della dottoressa Tiziana Biganti, invitava a trovare una collocazione adeguata alle sculture.

Lettera che rendo pubblica nella sua intierezza essendomi stata inviata dal Soprintendente che avevo avvertito delle condizioni in cui erano tenute le tre sculture. Inviata anche al dottor Scoppola e al funzionario del Comune di Perugia responsabile del Museo della Penna.




Vanni Capoccia

Inserito venerdì 1 agosto 2014


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Commenti

Nome: Alessio Relli
Commento: Se è come dice Mosci che probabilmente non sono "beni su cui insiste il vincolo di tutela" la lettera del Soprintendente è ancora più importante. Di fatto riconosce già agli Elleni di Brajo Fuso il diritto di essere tutelati. La Soprintendenza glielo riconosce, l'assessore alla cultura del Comune no. Altrimenti non sarebbero ancora al sole e all'acqua

Nome: Claudia S.
Commento: Ha ragione Achille: penna carta e calamaio. Il soprintendente ha scritto sollecitamente. Rispondano sollecitamente per iscritto. E chi ha da dire qualche cosa non si nasconda dietro il compiacente giornale dell'Umbria che scrive: un operatore, un collega.... Un operatore chi? un collega chi? uno storico dell'arte chi? Penna carta e calamaio e firma

Nome: Achille
Commento: Si può sentire chi si vuole. Ma ci sono un sindaco ed un assessore che hanno evuto in custodia le tre opere. Pensano che quella sia la collocazione giusta? Che le piogge, che oramai sono particolari e violente, non recano danno? Che il sdole gli faccia bene? Penna carta e calamaio e si scrive. Stesso discorso per il responsabile del Museo che ha in carico le opere e Sodalizio che le ha avuto in dono ed al Comune le ha date. Anche per loro: penna inchiostro e calamaio

Nome: achille
Commento: Si sono incaponiti, non vogliono ammettere di aver fatto una ca... e perseverano nell'errore

Nome: Fabrizio Mosci
Commento: Se si legge bene la risposta della soprintendenza si capisce che non sono beni su cui insiste il vincolo di tutela, quindi il soprintendente non ha capacità dispositiva, si legge che si attiverà per immettere dette opere in vincoli ed è cosa importante, si deve precisare che le opere sono di proprietà del Sodalizio di S Martino date in gestione alla Fondazione Colli del Tezio, si deve contattare detta Fondazione e il Direttore del museo, quale confrate del sodalizio ho dato disponibilità a contattare l'ente per derimere la questione, salvaguardare l'immagine dell'ente stesso e tutelare le importanti opere di Braio Fuso, essendo in cottatto inoltre con il consigliere Nucciarelli, anche se non sua diretta competenza, sono sicuro che si interessera del fatto.

Nome: Vanni Capoccia
Commento: Le tre sculture di Brajo Fuso, stamattina, erano ancora lì, sotto i raggi del sole. E - se in questo momento in Corso Cavour c'è lo stesso tempo di Monteluce - ora sono sotto un nubifragio con tanto di fulmini e, cosa ancor peggiore, sotto la grandine. Tutto questo avviene nonostante la lettera del Soprintendente che segnalava a chi di dovere la situazione degli Elleni che, se non ricordo male, non sono nemmeno proprietà del Comune, ma dati in deposito dal Sodalizio di san Martino.

Nome: Marco
Commento: Tutto si tiene: se la musica non è classica non è musica (vedi concerto di san lorenzo). Se l'arte è contemporanea non è arte o se lo è "è degenerata". Detto ciò: Come si fa ad ignorare una disposizione del Soprintendente?

Nome: Franz
Commento: Chiamate sculture degli oggetti saldati, di scarso valore artistico, quando le sculture sono dei manufatti scolpiti a mano, di pregio assoluto, da artisti del passato.

Nome: Anna Maria
Commento: E' talmente ovvio che delle sculture di ferro non possono rimanere sotto l'acqua ed il sole che il lasciarli lì si spiega solo con l'arroganza di chi ha il potere: Ora, vi faccio vedere io chi comanda! A voi che protestate ed alla Soprintendenza.

Nome: Bernardo
Commento: Mi sembra una vicenda degna di una Capitale Europea della Cultura. Vista la cura nella foto con cui sono trattati i tavolini e visto l'andazzo generale del centro storico potremmo chiedere di diventare Capitale Europea del Baretto, del Birrino e della Pizzetta.

Nome: Franz
Commento: Non mi sembra ne luogo ne tempo, in senso temporale, per giudicare il nuovo sindaco, eletto qualche settimana fa, date tempo al tempo. Se dovete giudicare qualcuno, giudicate i vostri ex beniamini sindaci,distruttori parziali della città, li c'è terreno fertile per voi contestatori.

Nome: Iris
Commento: Se succede anche solo un terzo di quello che è successo a Treviso e le sculture vanno in malora, sindaco, vice, assessore alla cultura e destinatario della lettera della soprintendenza andassero a dire che è colpa dell'effetto serra, del surriscaldamento del suolo, che non potevano prevedere un nubifragio...

Nome: Paolo Romano
Commento: Sono passato davanti Palazzo della Penna e sono andato a vedere convinto che gli Elleni non fossero più lì. Invece sono, oggi investiti dal sole, ancora lì. Mi chiedo come si possa disattendere una disposizione del Soprintendente? La Tramontana non potrebbe chiedere perché?

Nome: Simone
Commento: Ma come si fa a lasciare sotto l'acqua sculture di ferro. Lo sanno anche i bambini che acqua e ferro fanno la ruggine

Nome: Gabriella
Commento: Quando era di Italia Nostra l'avvocato Barelli era il primo a prendersela con la soprintendenza e si chiedeva subito se c'erano gli estremi per un esposto alla Procura. Adesso che la soprintendenza ha preso posizione e da vicesindaco può proteggere le sculture di Brajo, non vede non sente non parla. COMPLIMENTI VIVISSIMI A CHI L'HA VOTATO! AGLI STRENUI DIFENSORI DELL'ARTE ROSI BONCI E NUCCIARELLI

Redazione "La Tramontana"- e-mail info@latramontanaperugia.it
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