16/07/2024
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La manutenzione ci salverà dalla crisi
Leonardo Antonelli, Presidente di Cna, vede nella manutenzione, nelle piccole opere e nel piano abitativo le vie d’uscita dalla crisi del settore edilizio


La Cna Costruzioni Umbria (organizzazione di artigiani del settore edile) si è espressa sulla necessità di metter fine al sistema delle grandi opere e dei grandi appalti, per favorire invece le opere necessarie al ripristino e riuso dell’edificato ed alla manutenzione. L’importante presa di posizione - la prima, forse, dopo decenni di allegro accodamento alle pratiche speculative di edificazione incontrollata e di devastazione del territorio - viene dalla costatazione della contrazione delle attività, già registrata nel 2008 e prevista ancor più pesante per il 2009, che colpirà in primo luogo le imprese artigiane e la piccola e media industria, che vedono profilarsi serie difficoltà senza una decisa inversione di marcia.
Il primo punto, sostenuto da Cna, è la necessità del rilancio del “piano casa”, che può dar risposta alle esigenze abitative delle fasce più deboli e nello stesso tempo contribuire a mantenere buoni livelli occupazionali. Su questo punto, di indubbia importanza, occorre però che la politica assuma la consapevolezza che non basta costruire comunque, fare palazzine senza senso, ma è necessario dare dignità ai nuovi insediamenti prevedendo le strutture e gli spazi pubblici necessari: servizi e collegamenti pubblici, scuole, viabilità ciclopedonale, presidi socio-sanitari, centri culturali, piccolo commercio, ecc., inseriti in un contesto di facilitazione delle relazioni: la “piazza”, i luoghi di aggregazione... Tutto ciò, prima di cominciare a fare le palazzine: non è più pensabile continuare a infilare condomini uno dietro all’altro, dotati solo di strade per andar via la mattina e tornare la sera, perché fatti al solo scopo di sfruttare al massimo il suolo edificabile. Lo suggeriamo anche agli operatori del settore, come la Cna, per rendersi conto delle opportunità che può offrire un disegno di questo genere.
Il secondo punto della proposta Cna, in effetti, riguarda il sostegno alle piccole opere, alla ristrutturazione dei centri storici e dei siti dismessi, alla manutenzione dei luoghi pubblici, in una visione di edilizia indirizzata a uno sviluppo ecocompatibile del territorio.
Il Presidente di Cna, Leonardo Antonelli, afferma: “Sino ad oggi le maggiori risorse si sono concentrate sulle grandi infrastrutture, tralasciando l’attività ordinaria che riguarda più direttamente le imprese artigianali”: ma oggi è fondamentale il rilancio delle opere di manutenzione del patrimonio edilizio, viario e delle reti.
Il segnale è lanciato verso la politica, cui si chiede di comprendere una realtà in movimento, che richiede attenzione alle esigenze del territorio sia in termini di equilibrio ambientale sia in termini occupazionali e sociali: una volta di più si dimostra che ambiente ed occupazione non solo non sono in contrasto, ma anzi l’attenzione al territorio favorisce l’occupazione e crea reali opportunità economiche.



Renzo Zuccherini

Inserito domenica 8 febbraio 2009


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