Gaza 20 luglio - pomeriggio 13° giorno
Il mondo sta a guardare davanti ai media internazionali. Non è giusto, non potrà mai risolversi niente così
Nessuna tregua umanitaria di 2 ore, concordata; è stato solo un pericoloso abbocco per giornalisti e ambulanze che dopo "12 ore" sono riusciti a raggiungere il quartiere di Shajayya, dove queste notte si è consumato il massacro di civili, bombardati e strabombardati, schiacciati dentro le loro case, morti dissanguati, non raccolti… ora sotto il caldo, sono già’ in putrefazione. Decine di ambulanze e giornalisti sono arrivati… con troppo ritardo a prestare i soccorsi ormai inutili, la gente è arrabbiata e raccoglie i resti dei trucidati.
Sono tanto arrabbiati che se la prendono con tutti, sparano in aria, urlano per la disperazione… dove erano i media mondiali questa notte per documentare e fermare questo massacro… Nessuno di noi è realmente responsabile, ma la rabbia per la perdita di figli, padri, madri è troppo grande. Estraggono i corpi 40...50 ..60... ancora non sappiamo sono quasi tutti donne bambini e anziani... tutti pericolosi terroristi...
Il mondo sta a guardare davanti ai media internazionali, discutendo delle migliori strategie tattiche militari degli uni e degli altri che in questo momento si confrontano con le armi, e lasciano i civili morire senza essere raccolti...
Non è giusto, non potrà mai risolversi niente così, l’impotenza è enorme anche da questa parte.
Intanto riprendono immediatamente i bombardamenti, tutti scappano di nuovo.
Le famiglie numerose con tanti bambini al seguito; poche cose prese prima di fuggire da casa… un altra notte di terrore li attende; una notte per strada, con le bombe che picchiano sulle loro case ormai strabombardate.
85.000 sfollati senza acqua cibo e beni di necessità primaria;
420 morti (provvisorio)
2700 feriti
oltre 600 le case distrutte
Questi sono tutti numeri destinati solo a crescere, purtroppo... per fermarsi ci vorrebbe testa e volontà... non è questo il caso.
La cooperante Acs e Coordinatrice volontaria del Centro Italiano di Scambi Culturali a Gaza