Alcune idee su Piazza Grimana
Non abbiamo pensato a come debba essere una nuova piazza Grimana. Ci siamo concentrati sui presupposti che possano consentire di pensarla
Piazza Grimana
Le ragioni delle nostre proposte nascono dalla volontà di dare seguito al processo di ripensamento dell'area di piazza Grimana, avviato da tempo da Radici di Pietra, Società di Mutuo Soccorso di Perugia, Vivi il Borgo, Circolo Ponte d’Oddi. Un impegno nel quale ci ha guidato il convincimento che Perugia sia già, indipendentemente dai riconoscimenti ufficiali che ci auguriamo possa avere, una delle capitali europee della cultura ed un patrimonio dell'umanità grazie all'intelligenza, alla cultura, alla fatica, ai sacrifici di generazioni di Perugini.
Piazza Grimana dovrà essere degna di questo retaggio. Quindi, chiunque interverrà su di essa non potrà dimenticare, oltre a quello storico-artistico, il valore simbolico dell'Arco etrusco, in cui i Perugini si sono riconosciuti, si riconoscono e si dovranno riconoscere.
Tener conto che vi si affaccia il settecentesco palazzo dell’Università per stranieri, un luogo attraverso il quale il Mondo ci guarda e ci giudica. Considerare che ogni intervento sulla piazza avrà effetti sul territorio ad essa circostante e viceversa.
Non abbiamo pensato a come debba essere una nuova piazza Grimana. Ci siamo concentrati sui presupposti che possano consentire di pensarla.
Compito di ridisegnarla, eventualmente, sarà di altri. Siamo certi che all’interno del Palazzo comunale ci siano tutte le professionalità, capacità e conoscenze necessarie. Quindi, sarà compito del Comune stabilire se utilizzare le proprie risorse o indire, come ha già dimostrato di saper fare, un concorso internazionale che favorisca una libera competizione per un progetto di primaria importanza per la città. Urgente ed affascinante, che dovrà inserire la contemporaneità in un contesto dove, nel corso dei secoli, varie stratificazioni storiche, artistiche, sociali e culturali si sono sovrapposte l’una all’altra.
Intervenire su piazza Grimana servirà anche ad interrompere una serie di sottrazioni che l’hanno resa così com’è. Ne ricordiamo solo alcune: l’abbattimento delle case de “La Spina” che si trovavano di fronte all’Università per Stranieri; del loggiato della chiesa di san Fortunato e la sua successiva chiusura; i lampioni liberty che dal marciapiede dell’Università per Stranieri sono finiti alla Città della Domenica.
Ma nei luoghi di vita, vivibili o insopportabili che siano, i vuoti non esistono, c’è sempre qualche cosa e/o qualcuno che li riempie. A piazza Grimana lo hanno fatto la vegetazione sempre più invasiva, il traffico sempre più caotico, i grandi autobus che l’attraversano e, purtroppo, la criminalità che tenta di insediarvicisi.
È, quindi, necessario che vada interrotta questa spirale negativa, salvaguardando le cose buone che già vi sono e che, secondo noi, dovranno essere portate nelle“nuova”: il mercato settimanale ed il campo di pallacanestro. Entrambi, in un ambiente che giorno dopo giorno si andava degradando, hanno consentito e consentono scambi salutari tra le persone. Un ruolo che non solo va mantenuto, ma rafforzato ed incoraggiato: piazza e mercato da sempre sono uno espressione dell’altro. Per quanto riguarda il gioco della pallacanestro c’è da notare che dà una bella immagine di Perugia: una città che consente a giovani di tutto il Mondo di conoscersi facendo sport sotto lo sguardo secolare ed imponente dell'Arco etrusco.
Attenzione merita anche Il monumento in memoria delle vittime di tutti i genocidi. È messo in un angolo dove si sta arrugginendo ed ha perso il senso che aveva, in qualche maniera anche lui sottratto alla piazza. Pensiamo che o a piazza Grimana o in altro luogo della città gli vada trovata una sistemazione consona a quello che vuol ricordare
In base a quanto detto abbiamo deciso di indicare una serie d’interventi da mettere in pratica nella piazza e nell’area che la circonda. Alcuni immediati, perché cittadini, studenti e turisti hanno il diritto di poter frequentare il luogo, decentemente e con serenità da subito. Altri di più lungo respiro, perché stando coni piedi piantati nel presente - gettando contemporaneamente lo sguardo oltre l’orizzonte - si potrà pensare una nuova piazza Grimana degna del passato cheha avuto, del presente che ha e del futuro che l’aspetta.
Interventi di manutenzione
Le piazze sono spazi che gli esseri umani configurano intorno alle proprie esistenze ed esigenze, venendo contemporaneamente conformati da esse. La loro ordinaria manutenzione non solo rende migliore il loro uso, ma restituisce le piazze più amiche alle persone che le frequentano.
Quindi, una piazza Grimana messa in “ordine” favorisce questo scambio e nello stesso tempo aiuta a pensarne una nuova. Partendo da questa considerazione riteniamo che al lavoro già realizzato di potatura delle piante vadano aggiunti altri interventi:
· Sostituzione degli attuali autobus con navette. Ridurrà notevolmente l’impatto del traffico e l’inquinamento ambientale sulla piazza e le vie adiacenti, salvaguardando contemporaneamente la loro pavimentazione.
· Installazione di pilomat in via Ulisse Rocchi. L’intervento permetterà ai residenti e agli autorizzati di percorrere la via con i criteri attuali senza consentire il transito sotto l’Arco etrusco ai non autorizzati. Questo provvedimento, oltre ad alleggerire il traffico sulla piazza, favorirà la visione dell’Arco da parte dei turisti, restituendo l’immagine di una città che rispetta loro ed un monumento non solo dei perugini, ma patrimonio dell’intera umanità.
· Rifacimento del marciapiede davanti palazzo Gallenga. Prima di tutto è indispensabile eliminare il parcheggio delle auto davanti all’ingresso dell’Università per Stranieri. Permetterà non solo la ripavimentazione del marciapiede, ma anche il suo allargamento (degradato com’è, è pericoloso e disagevole per i pedoni). Sarà così possibile percepire la continuità tra Corso Garibaldi, la piazza e via Ulisse Rocchi esaltando la duplice funzione dell’Arco: porta d’ingresso sia al “cuore” della città che a piazza Grimana.
· Razionalizzazione dell’area pedonale. Attualmente parte dello spazio è occupato da un’edicola di giornali chiusa da tempo, toglierla o spostarla consentirebbe di utilizzarlo per eventuali attività culturali; di ampliare e rendere più accattivante il mercatino rionale e, soprattutto, renderlo godibile per le persone che quotidianamente lo frequentano.
· Taglio delle piante di via Bartolo. Pur rendendoci conto che questa proposta può suscitare indignazione, pensiamo che il cipresso a metà della discesa di via Bartolo e i tre lecci a lato della chiesa di San Fortunato vadano tagliati. Impediscono di constatare che l’Arco etrusco non è un monumento a sé stante, ma parte di un unicum che solo Perugia ha: una cinta muraria etrusca. Inoltre impediscono di vedere il punto nel quale c’è l’avanzamento del muro etrusco realizzato quando sostituirono la porta retrostante con l’attuale Arco. Peculiarità interessante, da far vedere ai turisti, agli appassionati e studiosi di archeologia.
· Illuminazione della piazza. Va studiata un’illuminazione calda ed avvolgente che non solo esalti l’Arco ed il muro etrusco, ma faccia dialogare con essi la facciata di palazzo Gallenga, la chiesa di San Fortunato e le altre bellezze che si affacciano sulla piazza.
Parco delle mura
Piazza Grimana ingolfata com’è di traffico, auto parcheggiate, pali e paletti non rende visibile, nemmeno ai perugini, di essere al centro di una vasta area verde, comprendente campagna, orti, giardini privati e parchi pubblici. Un’area senza soluzione di continuità che a nostro parere deve diventare il Parco delle Mura
A ridosso del“Muro etrusco” abbiamo uno spazio verde che parte dal giardino dell’ex cinema Usignolo (dove sembra di poter toccare l’alessiano campanile di santa Maria Nuova), comprende gli orti delle Prome, quelli del Verzaro fino a san Francesco al Prato, da qui la Canapina, il “campaccio” e poi gli orti fino a porta Eburnea. Intorno alle mura medievali il verde esterno a Corso Bersaglieri, poi il Parco sant’Angelo fino alla Torre compreso il sagrato del Tempio di san Michele Arcangelo, tutta la campagna che circonda san Matteo degli Armeni ed il convento francescano di monte Ripido, per poi scendere fino all’Elce e da qui salire all’area esterna di san Francesco al Prato. Una superficie vasta sulla quale insistono molte istituzioni culturali della città: le sedi dell’Università per stranieri e dell’Università degli Studi, Biblioteche Augusta e di Monte Ripido, Centro Capitini, Accademia di Belle Arti e futuro Auditorium di san Francesco al Prato, Conservatorio musicale.
Un parco di questo tipo arricchirebbe l’offerta turistica della città. Basti pensare alla possibilità di organizzare la “camminata del Verzaro” che partendo da via Appia – con a sinistra il muro etrusco e a destra il panorama su porta S. Angelo - arriva a San Francesco al Prato. O ad un Giardino custodito alle Prome, che se ben disegnato consentirebbe di organizzare spettacoli e mostre di sculture all’aperto. Per quanto riguarda l’area esterna alle mura medievali gli abitanti di Corso Garibaldi hanno già iniziato ad usarla: gioco delle bocce, raccolta olive, orti degli Armeni. Attività che potrebbero essere ampliate ed arricchite discutendone con loro e mettendole a disposizione di tutti i cittadini.
Tutto questo incardinato intorno a Piazza Grimana. Perché non pensare ad una parte dell’attico dell’Università per Stranieri, trasformato in giardino pensile? Si collegherebbe idealmente al verde sottostante. Da quell’altezza lo sguardo può spaziare su tutto il Parco delle mura e le bellezze che contiene: Arco etrusco, San Bernardino, san Francesco al Prato, campanile dell’Alessi, mura etrusche e medievali, Corso Garibaldi. Sarebbe una fonte di finanziamento per l‘Università. Un “Roof garden” unico. Un’ulteriore bellezza della nostra città.
Nome: Vanni Capoccia Commento: Poiché più persone mi hanno chiesto come mai non abbiamo dedicato la stessa attenzione al traffico volevo aggiungere che abbiamo discusso anche di quello. Che l'abbiamo fatto pensando a tutta l'area Nord: Elce, il "Pianto", piazza Grimana, porta Pesa e Monteluce. Abbiamo, in questo caso, cercato uno sguardo lungo immaginandoci quella zona anche tra anni. Era complicato sintetizzarlo rimanendo chiari in una pagina. Poi è arrivata la frana di viale sant'Antonio a rendere tutto più complesso. Noi, come abbiamo scritto al Sindaco inviandogli le nostre idee siamo disponibili ad un incontro sul tema specifico della rimodulazione del traffico, così come ci aspettiamo informazioni sulla frana
Nome: Federico Commento: Mi pare indiscutibile che una nuova piazza Grimana non possa che partire dalle cose buone che ci sono: Arco etrusco e muro etrusco, università, mercato e pallacanestro. Lavorare su questo e sono certo che ne avranno vantaggi chi ci abita e lavora, studenti e turisti e tutti i perugini. PERCHè PIAZZA GRIMANA è DI TUTTI. molto interessante anche l'idea del parco con tanto di caffè giardino sull'attico della Stranieri
Nome: Elisabetta Commento: Mi sembrano buone idee e soprattutto buone premesse da discutere per elaborare un progetto e per approfondire aspetti storici su cui costruire creative continuità.
Io comunque ho visto anche ragazze giocare a canestro nello spazio di Piazza Grimana. E' certo che quello spazio davanti all'università, dove dei ragazzi giocano, suggerisce una immagine pacifica e civile di cui non si dovrà fare a meno.
Nome: Francesco Commento: Dalla vostra doto si vedono i vecchi lampioni davanti all'Univesità. Almeno uno di questi è tutto dipinto di rosa alla Città della domenica (mi pare che anche voi l'avete fatto vedere in seguito sempre ad una segnalazione della Mutuo soccorso). Ora la città dela domenica o spagnolia è degli Spagnoli, imprenditori notoriamente di destra... A Romizi, Barelli Dramane glielo regalano il lampione, Basta che lo chiedano, se poi non ci riescono ci facciano parlare il loro grande elettore Rocco Valentino a lui non dicono di no
Nome: Graziella Commento: Tutto troppo logico. Non lo faranno. Oppure faranno finta di averlo pensato loro
Nome: Roberto Commento: Il marciapiede davanti all'Università è indecente e pericoloso. Rifarlo facendo in maniera che sia visibile la continuità tra corso Garibaldi e via Ulisse Rocchi è un'ottima idea. Ed anche di far passare solo i pedoni sotto l'Arco Etrusco, una volta c'era un pilastrino che lo consentiva poi l'hanno tolto e chiuso il buco con il cemento, forse ancora si vede
Nome: Stefano Commento: Per fortuna che c'è chi, al di là di chi governa, fa proposte coerenti per la città. Non è che prima vedevano tutto nero ed ora tutto bianco o viceversa. Mi sembra molto bella la proposta del Parco intorno alle mura è come un cerchio che racchiuda tutto il bello ed il buono che c'è intorno piazza Grimana.
Nome: Andrea Misiani Commento: L'importanza del punto del muro etrusco dove realmente inizia l'Arco etrrusco è stato studiato e descritto da Roncalli. E' proprio la parte coperta dagli alberi. Renderlo visibile consente di capire che Roncalli ha avuto ragione e di spiegare la sua intuizione a turisti e perugini
Nome: Vanni Capoccia Commento: Gentile signora Gabriella, innanzitutto grazie per averci prestato attenzione. Quando abbiamo iniziato a discutere di piazza Grimana: Franco Mezzanotte e Franco Ivan Nucciarelli per Vivi il Borgo, Michele Bilancia per Radici di Pietra, Cesare Barbanera per il circolo ponte d'Oddi ed il sottoscritto per la Società mutuo soccorso, Gianfranco Maddoli più altri con i quali ci siamo confrontati, il primo pensiero è stato Perugia ed i perugini e l'Arco etrusco come simbolo nel quale i perugini si riconoscono, si sono riconosciuti e dovranno riconoscersi. Ed il mercato non è, per esempio, più che altro per i residenti? Per quanto riguarda la pallacanestro perché pensare che sia solo per i maschi? E' uno sport che praticano anche le donne tanto è vero che noi parliamo di persone e giovani e non di maschi o femmine. Inoltre mai abbiamo pensato di privatizzare strade. Sugli alberi da tagliare pensiamo che vada fatto perché è importante poter vedere l'innesto del muro etrusco con l'Arco e l'avanzamento del muro stesso che certifica una precedente porta più arretrata, una cosa interessante per gli studiosi, i turisti e per i perugini come lei attenti alla città dove vivono. Grazie
Nome: Silvano Commento: "Privatizzare strade"?... Io non l'ho letto. I tre lecci per essere sostituiti con arbusti devono essere tagliati. O no? Devo dire comunque che sta iniziando un bel dibattito sulla piazza grazie alle associazioni. Nel complesso mi sembrano tutte buone idee, dettate tutte dal buon senso. Il PARCO DELLE MURA poi è una proposta da capitale europea della cultura
Nome: Agnese Bastia Commento: Con la Ztl abolita, la sosta di mezz'ora, la telecamera solo in piazza Italia il traffico aumenterà e si scaricherà tutto su piazza Grimana. Quindi - siccome né Romizi né Barelli hanno sconfessato la commerciante Casaioli assessore al commercio - per piazza Grimana la situazione peggiorerà. Daranno il contentino delle tre piante tagliate. è giusto farlo se si fa tutto il resto, altrimenti è ipocrisia
Nome: Claudia Commento: La tenacia della Mutuo Soccorso su piazza Grimana è encomiabile.
Nome: Gabriella Commento: Trovo interessanti quasi tutte le proposte anche se troppo in riferimento al turismo e meno rispetto ai bisogni di noi perugini. E' bello veder giocare ragazzi soprattutto stranieri in piazza Grimana, ma le ragazze? Forse è una questione culturale non so, ma per le donne in genere non viene previsto nulla. Forse una dependance della vicina cioccolateria con tavolini nel verde vicino alle scalette? Convertire il camminamento a fianco dell'area gioco in area erbosa? Andrei più piano con il taglio degli alberi... forse andrebbero sostituiti con arbusti più bassi comunque attenzione perché con la drastica potatura di prima, la colonia di uccellini che vi era da anni si è dispersa verso Monteluce ed ora non so più dove. Quando si decide di privatizzare strade vanno prima studiate forme di parcheggi sostenibili e magari non a pagamento altrimenti il problema si sposta o scoppia.
Ciò che ho scritto sono considerazioni estemporanee fatte con l'intenzione di collaborare positivamente in un contesto che mi sta molto a cuore.