16/07/2024
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"I medici, la salute & l'ambiente" - resoconto del convegno del 17 gennaio
Tratto dal foglio informativo dell'associazione Le Vie della Salute n.9 - 2/2009

Oggi la crisi finanziaria sembra la principale emergenza che il pianeta si trova ad affrontare.Ma la crisi ambientale e la crisi climatica sono molto più gravi della crisi finanziaria; da questa ci si può riprendere, ma non dalle crisi ambientale e climatica. L’emergenza ambientale e l’emergenza sociale sono inscindibili e interdipendenti.

Il degrado del Pianeta sta subendo una forte ed imprevista accelerazione: si prevedono conseguenze gravi per tutte le forme di vita e il suo rallentamento non può che passare da una svolta radicale nei modelli economici.

E’ ora di correre ai ripari non solo decidendo dove mettere i rifiuti, ma facendo in modo che le produzioni tossiche vengano fermate- subito! Si tratta di una vera e propria pandemia silenziosa. Il Progetto <Città Sane> è un esperimento politico e il suo scopo è di dare priorità alla salute nelle scelte delle amministrazioni. E’ fondamentale l’impegno determinato degli enti locali per la priorità dei criteri ambientali a tutela della salute. E’ necessario un cambiamento di paradigma, dal consumismo alla qualità della vita.

Sono queste alcune delle indicazioni emerse in occasione del convegno “I medici, la salute e l'ambiente”, promosso sabato 17 gennaio presso la sede perugina dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dall'associazione Le Vie Della Salute in collaborazione con l'Isde Italia (Associazione internazionaale dei dottori per l'ambiente) e con lo stesso Ordine dei Medici.

Una riflessione ampia, che ha visto alternarsi interventi di medici, rappresentanti istituzionali, tecnici.

Il presidente della Associazione Medici per l’Ambiente dr Roberto Romizi, ha impostato la cornice generale del problema ed ha rilevato come i determinanti della salute dipendono solo per il 10% dai servizi sanitari, mentre per il 90% dipendono dai fattori genetici, comportamentali, ambientali e socio economici.  Si stima che il 24% della malattie e il 23% delle morti possa essere attribuito ai fattori ambientali. Più di un terzo delle patologie nei bambini è dovuto a fattori ambientali modificabili.

Il dr Massimo Formica, medico di base a Narni scalo ha analizzato il tema Ambiente e Patologie e le conseguenze dell'inquinamento sull'organismo umano, con alcuni esempi concreti. 

Lo psichiatra e psicoterapeuta dr Tullio ha definito la nostra condizione sociale ed ambientale come una patologia collettiva in quanto abbiamo trascurato dei segnali evidentissimi. L’uomo pretende di essere razionale ma da sempre è attraversato da sentimenti differenziati che sono alla base del suo agire collettivo. Un senso generale di vulnerabilità contribuisce ora alla crisi sociale, alla paura ed alle manifestazione di aggressione. Pare che le amministrazioni statali e locali non posseggano attualmente le qualità necessarie a prendere provvedimenti adeguati fra l’altro perché gli interessi economici prevarrebbero su quelli della salute collettiva. Gli interventi ed il dibattito è blandi, fuorvianti e di facciata, non vanno alla radice del problema. Il secolo XX d.C. ha rappresentato con molti interventi scientifici e materiali un culmine di benessere e di sicurezza. Ma dalle stesse soluzioni sono scaturite ora delle ulteriori minacce per l’umanità. Il dr Tullio afferma che la “crescita" economica in funzione di prodotti sempre più inutili sia una ulteriore manifestazione di una patologia psichica collettiva grave. D’accordo con Romizi egli ritiene che serve un vero sviluppo che può realizzarsi anche con crescita economica limitata, purché caratterizzato da una vita lunga e sana, buoni livelli di istruzione e uno standard di vita confortevole. Anche il “consumismo sanitario” è parte centrale della malattia perché riguarda chi dovrebbe prendere provvedimenti ed invece continua a sprecare immense risorse, miliardi di esami inutili, milioni di terapie inappropriate, centinaia di migliaia di interventi chirurgici evitabili: Non solo la sanità sta costando sempre di più fino a diventare insostenibile e contribuisce al collasso del sistema, ma con il suo approccio riduzionistico è corresponsabile della gravità della situazione ed ha contribuito ad inquinare attivamente il pianeta. Egli invoca dei provvedimenti drastici, un ritorno alla prevenzione primaria, alle misure igieniche negli stili di vita, alle terapie tradizionali, allla valorizzazione del rapporto medico paziente - la relazione è parte della cura – per non dover rinunciare ai molti contributi positivi della medicina.

Il dr Giovanni Vantaggi medico di base a Gubbio ha portato ulteriori dati sulla gravità della situazione ed ha introdotto la speranza raccontando come un medico di famiglia si sia trasformato anche in medico per l’ambiente. 

Il dr Catanelli direttore della programmazione sanitaria della Regione ha parlato del nuovo piano sanitario regionale. Appare fondamentale, nell'ottica di un miglioramento dei risultati, recuperare la funzione della Medicina di base, in cui è centrale il rapporto tra medico e cittadino, un rapporto che parte da lontano e che nella prevenzione ha il suo migliore e più efficace strumento di intervento.

I medici dell’ISDE affermano che il progetto di una società della decrescita, sobria per scelta, è radicalmente diverso dalla decrescita negativa. Un conto è scegliere la decrescita, altro è subirla. Un rallentamento della crescita non voluto determina disoccupazione, divario sempre maggiore tra ricchi e poveri, abbandono dei programmi sociali, sanitari, educativi, culturali e ambientali.

Ecco perché è necessario fare sistema – questa l'indicazione più gettonata – tra medici e studiosi “sensibili” alla materia, per portare avanti una strategia integrata nuova, superando gli interessi personali e di categoria.

Recuperare la centralità della medicina generalista, “fare sistema” per mettere al centro delle politiche urbanistiche la vivibilità, unire gli sforzi per tutelare le produzioni agricole dall'attacco dei pesticidi e, più in generale, dall'attacco delle coltivazioni Ogm.

E poi ancora promuovere il Principio di Precauzione contro il conservatorismo scientifico; Privilegiare la prevenzione primaria attraverso una valutazione preventiva, pagata dall’industria, del rischio biologico connesso alle sostanze immesse nell’ambiente (REACh); Tassare i rifiuti ed i costi ambientali ala fonte; Assicurare la dichiarazione di eventuali conflitti di interessi da parte di ricercatori e consulenti; Comprendere la reciproca corrispondenza tra emergenza ambientale ed emergenza socio-economica; Per concludere La vera PREVENZIONE è quella che rimuove le cause patogene.








Inserito giovedì 5 febbraio 2009


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