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Nella Giunta Romizi assessori in “conflitto d’interessi”
Nella Giunta Romizi assessori in “conflitto d’interessi”
A parte il nomadismo di alcuni assessori, ora eletti nelle liste di Rifondazione Comunista ora alleati alle liste di centrodestra, chi era candidata nel Pd, chi aveva preso prestigiosi incarichi in rappresentanza del centrosinistra...
Con l’insediamento del nuovo Consiglio comunale di Perugia, il giuramento del nuovo sindaco Andrea Romizi ed il varo della nuova giunta, si è avviata ufficialmente la consigliatura delle destre e al tempo stesso chiusa la fase del governo PD e del centrosinistra perugino. La vittoria al ballottaggio di Andrea Romizi non è la vittoria del centrodestra, ma la sconfitta del Pd, incapace di leggere i processi sociali ed economici che hanno cambiato la città, nonché vittima della propria arroganza politica e culturale, che lo ha portato a commettere errori politici, tattici e strategici clamorosi, trascinando tutta la coalizione di centrosinistra alla più umiliante delle sconfitte elettorali. La sconfitta del Pd ha trascinato verso il nulla tutte le liste della coalizione, incapaci di darsi un profilo credibile ed originale, sia sul piano politico, sia sul piano organizzativo, che ne segnasse un certo grado di autonomia. Il risultato elettorale cancella la rappresentanza della “sinistra” dal consiglio comunale, anche questo un dato storico negativo. Un risultato frutto di gravi errori, incapacità di sviluppare un’azione comune e di presentarsi con una lista unitaria alle elezioni. Anche in questo caso, il risultato è segnato da una lettura sbagliata della città e dei suoi orientamenti, da settarismo organizzativo, orgoglio di partito e personalismi esasperati. Tutte queste questioni impongono una attenta e profonda riflessione, una analisi seria e rigorosa da parte delle forze della sinistra, nonché nuove pratiche sociali e politiche capaci di riconnettere una “nuova sinistra” perugina con i bisogni e le speranze del mondo del lavoro e dei giovani in città. Intanto Romizi ha varato la sua Giunta. Tralasciamo il nomadismo di alcuni assessori, ora eletti nelle liste di Rifondazione Comunista ora alleati alle liste di centrodestra, chi era candidata nel Pd, chi aveva preso prestigiosi incarichi in rappresentanza del centrosinistra, che la dicono lunga sulla “tenuta” di qualche assessore. Ora all’ordine del giorno si pone la questione della compatibilità e di un certo conflitto di interessi. Circola voce, così come riportato anche dalla stampa locale, che la sig. Teresa Maria Severini, assessore al Turismo, Cultura e Università, in qualità di imprenditore del vino, abbia in corso una maxi causa con il comune di Perugia, su certi terreni. Nel caso, sarebbe parte offesa e controparte, una situazione insostenibile e in pieno conflitto di interessi. Il Sindaco Romizi deve chiarire se queste voci insistenti rispondono al vero e come intende, eventualmente, salvaguardare gli interessi del Comune nei confronti di un suo assessore. L’assessore Edi Cicchi, molto ben vista dalla Curia, è presidente della cooperativa “Nuova Dimensione” e del consorzio Auriga che gestisce servizi affidati dal Comune, altro mastodontico conflitto di interessi. Anche in questo caso che intende fare il Sindaco Romizi? Certamente la città attende risposte che il primo cittadino farebbe bene a dare.