La sanità è un Bene Comune: via i ticket e abbattere le liste d’attesa
La
sanità è un Bene Comune: via i ticket e abbattere le liste d’attesa
La
scoperta in 13 ospedali dell’Umbria, di un sistema diffuso atto ad
eludere le lunghe liste di attesa ed evitare il pagamento del ticket,
è grave. Alcuni medici e operatori sanitari facevano risultare
facili ricoveri di se stessi, parenti, amici e conoscenti per i quali
ottenevano gratuitamente e in breve tempo le prestazioni.
Persone
coinvolte 800, 575 delle quali dipendenti pubblici, danno alle casse
del servizio pubblico sanitario regionale da almeno 1,2 milioni di
euro.
Il
quadro emerso dalle indagini impone alcune considerazioni.
La
prima è che questo sistema è da condannare, lede i diritti degli
utenti e causa danni alle risorse del sistema sanitario pubblico.
Inutile sottolineare quanto tutto questo sia stato alimentato dalla
introduzione dei ticket, imposti dai governi nazionali alla Regione
Umbria, un balzello aggiuntivo per famiglie ed utenti che, oltre a
pagare la sanità con le tasse (sicuramente quelle di lavoratori
dipendenti e pensionati), quando devono servirsi delle prestazioni
pubbliche sanitarie le devono pagare di nuovo. A fare le spese di
questa privatizzazione strisciante sono le fasce di reddito deboli
che ormai, in percentuali crescenti, rinunciano a curarsi, mentre le
classi sociali più forti ne traggono vantaggio. In altre parole ad
essere messo in discussione è lo stesso diritto alla salute per
tutti i cittadini e i lavoratori.
La
Sinistra per Perugia ritiene sia giunta l’ora di riprendere la
lotta per l’abolizione di tutti i ticket, preservando la natura
pubblica della sanità e il diritto all’uguaglianza di tutti i
cittadini nel trattamento contro la malattia.
La
seconda considerazione attiene alle liste di attesa troppo lunghe in
Umbria. Un sistema, in tutta evidenza, che non dà risposte adeguate
nei tempi necessari.
Occorre
rivedere il sistema delle prenotazioni, anche attraverso
provvedimento straordinari, utilizzando tutte e sinergie possibili,
dall’utilizzo pieno dei macchinari 24 ore continuative,
all’utilizzo delle strutture anche il sabato la domenica, dal
coinvolgimento degli ambulatori convenzionati, a quello dei medici,
del personale sanitario, del volontariato, ecc.
Tutto
questo ha un costo, ma, dati i conti in ordine della sanità umbra,
il sacrificio dovrebbe essere sopportabile e non intaccare
l’equilibrio economico raggiunto.
Riteniamo
doveroso che la sanità umbra, coniughi l’attenzione
all’ottimizzazione delle risorse con un’offerta di servizi
sanitari adeguata e in grado di rispondere alle esigenze degli utenti
e dei pazienti.
In
altri termini l’obiettivo strategico del Sistema Sanitario
Regionale deve essere un’offerta di servizi di qualità al paziente
non subordinata a priorità di natura economica e contabile. La
Giunta regionale ha annunciato a breve un provvedimento straordinario
per abbattere le liste di attesa: bene, molto bene ma attenzione: non
servono provvedimenti “aspirina” ma una cura “choc”, profonda
e radicale.
La
terza considerazione riguarda i cosiddetti manager: appare chiaro
che la “managerizzazione” del sistema sanitario ha più di
qualche difetto e lacuna. Rimettere al centro le esigenze delle
persone che hanno bisogno di cure è un percorso necessario e
incompatibile con la fredda e neutra supposta efficienza manageriale.
Occorre recuperare un rapporto positivo con i cittadini e gli utenti
del territorio, ripensando la sanità regionale come “Bene Comune”,
legando, e livellando se necessario, le tante ricompense economiche
dei super manager sanitari ai reali risultati raggiunti. In soldoni,
i compensi annui dei manager vanno ridotti. È scontato il pieno
appoggio alle indagini in corso, nella convinzione che la grande
maggioranza dei medici, degli operatori sanitari e dei dipendenti
amministrativi della sanità, esprimano un alto livello di
professionalità e correttezza.
La Sinistra Per
Perugia
Mattioli –
Sabbatini - Violini
La Sinistra Per Perugia
|