22/12/2024
direttore Renzo Zuccherini

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la metastasi del cancro dello spaccio della droga e della prostituzione organizzata
Mettere in atto misure di prevenzione, ma una prevenzione studiata, reale, concreta (Lettera aperta al Sindaco)

Alla cortese attenzione del Signor Sindaco del Comune di Perugia.

Fino ad ora, ci è parso che il problema vero sia stato quello che, chi doveva intervenire per ridurre al minimo possibile i fatti criminosi della nostra città, non li ha presi in dovuta considerazione, o quasi, se non, negare la necessità di intervenire. È un atteggiamento assurdo e non è condivisibile il fatto che debbano essere solo le forze dell'ordine ad effettuare azioni di repressione su individui che compiono questi atti. Intervenire solo in questi termini significa non venirne mai a capo e continuare all'infinito a subire, sempre più con maggior frequenza e maggior intensità nel tempo, queste violenze.
Quello che è necessario fare e con determinazione, è mettere in atto misure di prevenzione, ma una prevenzione studiata, reale, concreta, che agisca veramente come freno su chi potenzialmente, per condizioni sociali, economiche, culturali, di emarginazione ecc., si pone davanti alla società in modo violento e traumatico. Poi, in tutto questo contesto, non va sottovalutato l'aspetto che più ha determinato e determina questa problematica: l'immigrazione che, anno dopo anno, per ragioni contingenti quale povertà, situazioni politiche ed altre, dei Paesi di provenienza, si fa sempre più massiccia, come del resto in Europa, nel nostro Paese. Questa situazione è e resta, un fatto reale, un fattore che comunque bisogna affrontare nel modo più corretto possibile. Purtroppo in Italia, come da noi a Perugia, chi ha la responsabilità di gestire questo aspetto sociale commette molto spesso lo sbagli di affrontarlo in modo errato. C'è una corrente di pensiero politico che, rifiutandolo in toto, si chiude a riccio ed auspicherebbe un isolamento completo della Nazione rispetto al problema. Atri, invece, propongono un accoglimento totale senza, per altro, dotarsi di strumenti necessari per una necessaria discriminazione atta a valorizzare chi entra nel Paese con una reale intenzione di farsi un avvenire ed una posizione, rendendosi utile anche allo sviluppo della nostra economia. La realtà delle cose è davanti
ai nostri occhi che non possiamo più chiudere per non ritrovarci in una situazione da cui non potremmo più ritornare indietro. Il primo passo concreto facciamolo noi Comitati e Associazioni. Noi cittadini di quella Perugia che tutti considerano l'ennesimo girone infernale.
Chi vive la realtà quotidiana ha voglia di intervenire dove la sua parola possa essere ascoltata e valorizzata.
Le nostre organizzazioni sociali debbono rappresentare il trait d'union obbligatorio tra chi ha il potere giuridico di gestione della cosa pubblica ed i soggetti che subiscono queste scelte.
Devono rappresentare la nuova agorà della partecipazione ed essere uno dei pochi baluardi rimasti per una partecipazione democratica alle scelte e scudo alle dinamiche globalizzanti che, oramai, investono tutta la vita sociale.
Guai a quei partiti che non vogliono vedere che lo spazio politico ed il modo d'intervento è cambiato: sono destinati a dissolversi insieme a tutta la loro ideologia.
Chi è impegnato in questi contesti deve sempre tenere presente che questi strumenti di partecipazione perderebbero la loro efficacia se venissero inquinati da posizioni di parte. Il cittadino deve essere visto come soggetto con necessità che vanno al di sopra di qualsiasi schieramento. Le scelte per la soluzione dei problemi vanno cercate con oggettività e portate avanti senza cadere in interessi particolari che non siano quelli di tutti.
Con queste premesse il Comitato “Club Pallotta Perugia” ribadisce, ancora una volta con decisione, di portare avanti la necessaria forza operativa organizzata in un unico intento, che i vari Comitati di quartiere e le Associazioni di cittadini, nate in questi ultimi tempi, debbano avere nel cercare di porre rimedio ad una situazione di degrado sociale la quale mette seriamente a repentaglio l'incolumità di tutti: dagli operatori economici al più semplice cittadino che cammina per la strada.
In questa situazione che oseremmo definire come “fronte cittadino alla difesa della legalità”, non è possibile fare distinzioni tra zone che subiscono più e zone che subiscono meno l'arroganza di tale atteggiamento ma, purtroppo, la metastasi del cancro dello spaccio della droga e della prostituzione organizzata, nonché della “microcriminalità” in senso lato, è ugualmente estesa ad ogni parte di Perugia.
Questa vera necessità si basa sul principio che l'unione fa la forza, si tratta di sinergia, ovvero la collaborazione di ogni parte per il raggiungimento dello scopo comune perché solo coordinandoci saremo capaci di vedere, descrivere e combattere l'intera realtà.
Stiamo per vivere una svolta epocale? Probabilmente sì.
Tale modo di affrontare la situazione deve, per forza di cose, entrare a far parte del nostro modo di agire perché è solo unendoci nell'intento si potranno raggiungere risultati che da soli sarebbero molto più difficili se non impossibili da raggiungere.
Il linguaggio che dobbiamo adottare deve necessariamente essere il più possibile univoco e scevro da ambiguità di parte.
Quello che ci proponiamo deve sempre essere tradotto a livello operativo in obiettivi comuni, per il conseguimento dei quali dovranno poi essere messe a punto precise strategie concordate.
Questo necessario processo decuplica le opportunità di aumentare i punti di forza delle nostre azioni ed è un impegno che deve coinvolgere tutte le rappresentanze delle varie realtà cittadine in un’ottica di stretta collaborazione.
Infine, i rapporti fra le diverse Associazioni sono indispensabili per mettere a frutto le informazioni, che provengono sia dall’esterno che dall’interno di ogni ganglio interessato e che, per essere utilizzate al meglio, devono essere organizzate nel sistema tenendo conto delle finalità che tutti noi ci proponiamo, con ciò rendendo possibile che le azioni ad esse conseguenti, anche se portate avanti individualmente, abbiano tutta l'energia per garantire la massima riuscita positiva.
Giampiero Tamburi
Coordinatore



Comitato Club Pallotta Perugia

Inserito domenica 15 giugno 2014


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