22/12/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Siamo alla frutta. O forse no.
La città ha bisogno di partecipazione, di una cittadinanza attiva, attivissima, di vedere tutte le organizzazioni civiche chiedere e pretendere trasparenza

I risultati e il grande “cambiamento” avvenuto domenica 8 giugno 2014 in questa città sono ancora sotto gli occhi di tutti – stupiti e attoniti quelli di coloro che mai avrebbero ipotizzato una vera alternanza a Perugia; felici, altri, per un rivolgimento da cui si attendono quelle soluzioni e innovazioni che le ultime amministrazioni, seppure sollecitate da più parti della società civile, hanno evitato di intraprendere tergiversando con la facile formula dei “tempi magri” e con la solita latitanza di un potere sempre concepitosi inamovibile, e quindi perpetuo. Ben venga dunque questo Cambiamento, pur se esso porta con sé una conseguenza amara per molti di noi: la nostra città governata dalle destre riunite, destre che per di più possono fregiarsi di alleanze con istanze civiche rappresentate da alcuni piccoli gruppi e liste di cittadini. Fazioni dalle scelte un po’ equivoche, queste ultime, create all’ultima ora per ragioni che in alcuni casi appaiono poco (o assai) comprensibili, fondate da persone che dopo aver combattuto per anni contro gli sfasci delle politiche neo-liberiste anche in questa città, hanno poi scelto di allearsi al ballottaggio proprio con quelle forze politiche che a livello nazionale hanno fatto della liberalizzazione, dell’edilizia selvaggia e del condonismo le loro parole d’ordine e il loro progetto politico.

Non vogliamo comunque giudicare il nuovo governo del Comune prima di vederlo all’opera. Speriamo però che Perugia abbia anche altre energie da mettere in campo a fianco a questo tipo di politica, quelle energie che sappiamo esistere, che spesso si inabissano come fiumi carsici ma che poi sanno riaffiorare. E in questi giorni di smarrimento molti hanno infatti dichiarato l’intenzione di rimboccarsi le maniche, di rimettersi in gioco, insomma di fare qualcosa. Lo scriveva su questo giornale pochi giorni fa Maurizio Giacobbe, che dichiarando il suo rifiuto di votare per questo o quello dei due contenenti al ballottaggio, proponeva invece “la costruzione di un gruppo di pressione che non lasci campo libero alla prossima giunta; che sappia controllare ma anche proporre; che sappia verificare la correttezza delle operazioni e sostenere un’inversione di tendenza rispetto alle scelte assunte in passato; che sia espressione della volontà dei cittadini, non della loro paura di finir peggio”, ribadendo tutta l’importanza che a tal riguardo può avere la richiesta della massima chiarezza sul bilancio comunale. Anche Renzo Zuccherini, tre giorni fa, ricordando alcuni dei nodi problematici lasciati insoluti da Boccali & c. concludeva il suo intervento con un ammonimento rivolto alle scelte del nuovo consiglio comunale: “Staremo a vedere. E non certo in silenzio.”. E Zuccherini diceva anche un’altra cosa importante, che ci chiama in causa come cittadini, riuniti o meno in associazioni: “una riflessione va fatta sul futuro dei movimenti e delle associazioni che in questi anni hanno contrastato, talvolta con successo, le scelte più deleterie e impattanti delle vecchie amministrazioni”. Ecco, noi di IdeAzioni Civiche siamo appunto una di quelle realtà che in questi due ultimi anni hanno provato a contrastare certe scelte deleterie dell’amministrazione comunale. Lo abbiamo fatto, notoriamente, battendoci contro l’uso delle stoviglie di plastica nelle mense delle scuole del nostro Comune, chiedendo all’Assessore – di (scarsa) gloria, come chi si è scelta questa collaboratrice per la sua Giunta – controlli e verifiche su questo e su altri aspetti della refezione scolastica. Lo abbiamo poi fatto chiedendo a più riprese, ma mai ottenendo risposta (se non censure arroganti e infastidite), dati certi su quanto e cosa i nostri figli consumano a scuola come alimenti, o sui costi e sulle varianti di questo servizio, sui rifiuti che produce, ecc. E poi lo abbiamo fatto invocando in vario modo una politica sensibile e attenta da parte del Comune al tema della partecipazione, e proprio su questo tema un anno fa il 14 giugno 2013 abbiamo organizzato una manifestazione, seguitissima, leggendo per le vie della città passi del ‘nuovo’ statuto comunale nei punti in cui vengono stabiliti i modi della partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione, e poi sottoponendo quegli articoli a un confronto (impietoso) con gli statuti di altri comuni più virtuosi del nostro.

Tutto questo, sommato al nostro rifiuto di scendere in campo nelle recenti tornate elettorali pur ricevendo pressioni da più parti, lo si ricorda non tanto come vanto, come l’apporsi di medaglie al petto in giorni in cui tutti ci sentiamo un po’ sconfitti. Vogliamo solo assegnarci qualche titolo per riprendere le proposte di Giacobbe e Zuccherini e rilanciarle con forza. Perché questa città ha più che mai bisogno di partecipazione, di una cittadinanza attiva, attivissima, e allora ci piacerebbe vedere tutte le organizzazioni civiche rimettersi in piedi, o continuare a esserlo se già lo sono. Tutte e tutti ad assediare (metaforicamente) il Palazzo ogni giorno, controllando chi lo abita ed evitando soprattutto che si abitui al silenzio dei cittadini. E poi riferire quanto si è scoperto, o denunciato, o raccontare di buone pratiche messe in atto, e in tal senso “La Tramontana” potrebbe forse offrire il luogo di un confronto di queste esperienze, di un incontro tra questi cittadini attivi, un luogo che potrebbe certamente affiancarsi ad altri, nati ex novo o resisi disponibili (blog, siti, giornali, redazioni radiofoniche e televisive locali, ecc.).

Da parte nostra, siamo ovviamente disponibili a dare una mano in tale direzione: portando avanti le nostre vertenze con i nuovi referenti in Comune, sostenendo ogni altra istanza che sia legata al tema della partecipazione, della trasparenza e della sostenibilità, e cercando a tal riguardo l’alleanza di quanti, singoli o in gruppo, vogliano lavorare con noi. Perché si possono perdere battaglie, com’è noto, ma la guerra per una città migliore non va considerata perduta. Basta che si voglia passare dal mugugno all’azione, al confronto, alla pretesa di essere ascoltati. E dunque buon lavoro a chi tutto questo vuole intraprendere, o vuole continuare a fare.



 







Roberto De Romanis di IdeaAzioni civiche

Inserito domenica 15 giugno 2014


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Commenti

Nome: Francesco Bastianelli
Commento: non posso essere d'accordo su gran parte delle affermazioni fatte e non solo perché attivamente coinvolto con programmi e struttura delle due liste civiche che hanno sostenuto Barelli ma perché - quando ancora per il centro destra era candidato Zaganelli, noi già da un paio di mesi stavamo discutendo (il primo bozzetto che ho salvato del logo della lista porta la data del 24 marzo). Quindi l'affermazione "fazioni dalle scelte un po’ equivoche, queste ultime, create all’ultima ora per ragioni che in alcuni casi appaiono poco (o assai) comprensibili" è del tutto campata in aria. Così mi sembra parecchio inadeguato il termine "LE DESTRE" per riassumere persone di cui molti conoscono la storia e la passione Amato de Paulis, Maori, Barelli, De Albentiis, Dramane Diego Wagué, sarebbero uomini di DESTRA?? (sempre che questo possa essere usato GENERICAMENTE come insulto) Come mi sembra - ed è il mio più grave dubbio su quanto mi hai dato da leggere - che il vero male di Perugia è che la cosiddetta "società civile" (il mondo dell'associazionismo) così pronto a indagare e controllare oggi, fino a ieri si sia fatto comprare - per necessità o per indole - con quattro soldi. Devo ancora ricordare come l'istituzione UNESCO non abbia avuto nulla da dire sullo scempio di San Bevignate, mentre sia scesa in campo con un endorsement del tutto fuori luogo (e fuori tempo massimo) per colui che aveva firmato la variante al PRG ed era sindaco all'inizio dei lavori ... I cementificatori della nostra città non arriveranno da oggi in poi: ci sono sempre stati, con Silla Baglioni, con Maddoli, con Locchi e con Boccali, nonostante le pie dichiarazioni di intenti di chi governava la città e che tu stesso, Roberto, ricordasti con la candela in mano la sera del 7 marzo. Per me la società civile che ho conosciuto a Perugia è quella di quella manifestazione dove non mancarono personaggi che posero veti incrociati, dove non sono mancati - dopo - quelli che si sono sfilati, che hanno accusato me (ME!!) di averci tirato il cappello ... ma per me resterà per sempre la fiammella accesa nella notte in cui un ex missino faceva luce perché un ex comunista leggesse la sua dichiarazione. Se ci penso è stata l'unica volta che l'abusata frase "Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente." si è realizzata davanti ai miei occhi ... (foto Cimaroli 2014) foto di Francesco Bastianelli.

Nome: Raimondo Mantovani
Commento: un messaggio di speranza senza sconti a nessuno.

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