L'eco-ipocrisia
Bellezze paesaggistiche da tutelare o trasformazione della E45 in autostrada: ovvero come usare strumentalmente l'opzione ambientalista
La campagna elettorale imperversa. Leggendo i giornali, c’è da restare esterrefatti. Il presunto risveglio dell’opzione ambientalista ovviamente continua ad essere usato strumentalmente. Senza che ci si renda conto del ridicolo.
Ad esempio, dalla politica regionale e locale viene l’esaltazione delle nostre bellezze paesaggistiche “da tutelare come bene prezioso” (sic!). Ma dagli stessi ambienti arriva il forte sostegno “all’impellente necessità della trasformazione della E45 in autostrada per superare l’isolamento”.
Un’operazione indiscutibilmente nefasta per la salvaguardia dello stesso paesaggio. Il flusso dei finanziamenti privati, infatti, attraverso il principio del finanziamento di progetto, cancellerà qualsiasi programmazione urbanistica democratica in nome della speculazione edilizia.
L’affare deve essere così importante, da giustificare il riuscito ripescaggio di un politico dell’Alta Umbria come mallevadore e garante del rapporto territorio-palazzi romani.
Il ripescaggio è sospetto perché il personaggio era stato giubilato per ben due volte. La prima, perché non era risultato eletto nelle ultime consultazioni politiche. Ma era diventato ugualmente sottosegretario nel governo Letta. La seconda, perché non era stato confermato dal governo Renzi.
Oggi, invece, lo ritroviamo come “consigliere esperto” nello staff del ministro alle infrastrutture di cui si parla, a proposito o a sproposito, nella cronaca giudiziaria. Chissà se un domani ci troveremo davanti alla scoperta di un altro maneggio delle solite conventicole a cui siamo ormai abituati?