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Monteluce, la Perugia del futuro?
...un altro quartiere di palazzoni...

Ma il nuovo quartiere di Monteluce non doveva rappresentare la Perugia del futuro, essere a misura d'uomo, con un profilo che si inseriva nella collina, con ampi spazi verdi, il teatro, il percorso pedonale, ecc...ecc..., ci fecero anche un puzzle.

A me sembra un altro quartiere di palazzoni...
 
(da fb)



Fabrizio Fabbroni

Inserito lunedì 7 aprile 2014


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Commenti

Nome: Vanni Capoccia
Commento: Questa è una lettera del 2007 che naturalmente non ebbe risposta: Perugia, 18/5/2007 Dottoressa Garibaldi, tra pochi mesi l’Ospedale di Monteluce sarà interamente trasferito al “Silvestrini” e, a parte il Convento delle Clarisse, del vecchio ospedale rimarrà in piedi solo la Cappella degli infermi con i dipinti di Gerardo Dottori. Cappella pensata e costruita non come elemento a se stante, ma come parte di un complesso architettonico più ampio, al quale è collegata dal corridoio coperto, comprendente le vecchie cliniche medica, chirurgica, dermatologica e ginecologica. Tanto è vero che scendendo dal corridoio si poteva entrare in chiesa senza trovarsi all'aperto e le ampie finestre in alto consentivano e consentono, ai ricoverati più gravi, di pregare e di partecipare alle cerimonie religiose anche in carrozzina. Malati che, trovandosi a pochi metri dalle pitture murali del 1943 del nostro Dottori, quasi potevano e possono scambiare “un segno di pace” con i Santi della carità già nel cielo della cappella e, credo che non sia un caso, guardare negli occhi la grande Madonna degli infermi della parete d'altare. Un intimo colloquio di grande spiritualità, un impatto emotivo forte che possono sentire anche quelli come me, che Capitini definiva i "battezzati non credenti". Finestre, come vede, che non servono ad illuminare la cappella (la luce entra dalla lanterna e da Nord grazie a due lucernai laterali ed alle grandi croci di vetromattone) ma a dare densità di significato a tutta la chiesa essendosi prese cura delle preoccupazioni e, in non pochi casi, della sofferenza che spesso si accompagna alla malattia. Un profondità di senso cancellata nell'eventualità che la cappella venga “scuoiata” staccandola dalla parte che la collega al resto. Sempre per quanto riguarda i padiglioni dell'ex ospedale, ritengo siano meritevoli del suo interesse anche il cosiddetto "Riccitelli", la Pediatria e l’Oculistica, tre padiglioni che, a mio parere, hanno una dignità architettonica che va salvaguardata. Vorrei segnalarle un'altra questione, riguarda il parco dell'ex ospedale, ricco di piante oramai secolari: cedri del Libano, lecci, mandorli, olivi ecc. Giganti della natura che, considerando che la tutela di quello che rimane del nostro paesaggio è la vera emergenza del comune di Perugia, devono essere assolutamente protetti dalle voraci ruspe dei "signori del cemento”. Non credo di essere una di quelle persone che hanno una visione contemplativa dei beni artistici e ambientali, ma l'ex ospedale di Monteluce è un luogo del dolore il cui futuro va pensato con grande rispetto senza rimuovere il suo passato, ma guardandolo, innanzi tutto, con l'occhio, il cervello e il cuore dello storico dell'arte e dell'ambiente. Ci aiuterà così, dottoressa Garibaldi, a costruire la nostra storia e non quella che, i padroni dell'edilizia, hanno deciso debba essere la nostra storia. Cordiali saluti Vanni Capoccia

Nome: tony
Commento: per questo vogliono portarci il minimetro perché altrimenti a chi li vendono gli alveari?

Nome: francesco
Commento: riunioni su riunioni con la cittadinanza per prendere le idee migliori... e... ora gran colata di cemento!!! che ne dite di portarci anche il mini metrò? ...e l'ospedale? con un bacino d'utenza senza confronto... non si prende nemmeno in considerazione!

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