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Guglielmo Miliocchi tra giornalismo, patriottismo e radicalità
Guglielmo Miliocchi tra giornalismo, patriottismo e radicalità
Miliocchi fu una persona che lottò tutta la vita per i valori e la dignità dell’uomo
Lunedì 17 marzo, teatro comunale Morlacchi, ore 17. Sandro Allegrini presenta Guglielmo Miliocchi tra giornalismo, patriottismo e radicalità (con Gian Luca d’Elia, Franco Bozzi, Serena Innamorati, Mario Squadroni, con poesie, edite e inedite, di Claudio Spinelli e un ricordo di Agostino Lucaroni, recentemente scomparso).
Un grande perugino, rigoroso, patriota e giornalista dall’etica esemplare. Guglielmo (Memmo) Miliocchi fu una persona che lottò tutta la vita per i valori e la dignità dell’uomo. Conobbe umiliazione e sacrificio, ma non si piegò al compromesso e preferì perdere il posto pubblico che abiurare alle proprie idee. Come maestro rifiutò, infatti, di far partecipare la classe alle commemorazioni in onore di Umberto I, caduto sotto i colpi dell’anarchico Bresci. E fu licenziato in tronco. Insieme al soprintendente archivistico Mario Squadroni che ha assecondato la pubblicazione, e allo storico Franco Bozzi, che ne ha curato la prefazione, si parlerà del lavoro di Gianluca D’Elia, autore di un interessante volume dal titolo “Guglielmo Miliocchi (1873-1958) ed il suo tempo”. Miliocchi fu anche educatore politico e civile del poeta perugino Claudio Spinelli, del quale si leggeranno due poesie a lui dedicate. Massone convinto, fu apprezzato per la dignità, la purezza di fede e il disinteresse personale verso ogni forma di autoaffermazione. Serena Innamorati parlerà del rapporto con la Società di Mutuo Soccorso e traccerà un breve ricordo di Agostino Lucaroni che ne è stato presidente fino alla recente scomparsa. Miliocchi, volontario nel primo conflitto mondiale, fondatore della prima agenzia giornalistica perugina (presidente e decano del Circolo della stampa di Perugia), era nato al centro, in via Pinella, e morì poverissimo, così com’era vissuto, in una gelida cameretta di Borgo Sant’Angelo. Ora una sala sociale in corso Garibaldi è intestata a suo nome.