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Strada Gualtarella: un nome storico cancellato per convenienze politiche
Strada Gualtarella: un nome storico cancellato per convenienze politiche
Gli abitanti di Strada Gualtarella percepiscono quest’azione di una pubblica amministrazione come abusante e negante dei loro diritti, e continueranno a chiedere di ripristinare il vero nome del luogo
Con un provvedimento a dir poco discutibile, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Boccali ha espugnato la storica denominazione della Strada Gualtarella San Sisto (una via vicinale, quindi, privata, quindi di proprietà degli abitanti la via, pur ad uso publico) intitolandola a due personaggi a forte matrice religioso-cattolica. Gli abitanti la via hanno tempestivamente prodotto un’istanza volta a conoscere le motivazioni di tale variazione, e chiedere l’annullamento del provvedimento, perché fosse ripristinato il loro diritto a continuare a vivere i luoghi che rappresentano, anche nel nome della via dove sono nati, cresciuti e vissuti, anche la loro stessa identità. Inascoltati - e a più di due mesi dalla presentazione dell’istanza di annullamento – il Comune di Perugia ha continuato pervicacemente la sua opera di distruzione della memoria di questi luoghi, conficcando nella via e nelle esistenze degli abitanti la Strada Gualtarella i pali con le nuove denominazioni, senza neanche premurarsi di comunicare il mancato accoglimento dell’istanza, senza fornire una sola spiegazione se non informale e telefonica, sostenendo che la variazione si era resa necessaria a causa della inesistenza per un tratto di quella strada che di fatto risulterebbe spezzata in due tronconi e, pertanto, non più esistente. Fatto, questo, evidentemente non veritiero perché, pur in non buone condizioni di manutenzione, la strada è ancora percorribile per intero, tanto che spesso viene utilizzata da ciclisti, motociclisti, pedoni che la usano come un’alternativa di collegamento tra i quartieri di San Sisto e Ferro di Cavallo. Così gli abitanti di Strada Gualtarella, che percepiscono quest’azione di una pubblica amministrazione come abusante e negante dei loro diritti, anche personali, anche di diritto privato e che nutrono il forte sospetto che questa operazione sia solo legata a opportunità di ordine politico-elettorale, continueranno a chiedere al Sindaco Boccali, al suo assessore Monia Ferranti e all’intera Giunta e Consiglio di ripristinare il diritto di questi cittadini a vivere serenamente i loro luoghi cui sono fortemente legati, ricorrendo pertanto in ogni sede opportuna per il riconoscimento delle loro ragioni.