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Il nuovo protagonismo del Tevere
Ma il Tevere non va demonizzato, perché ha una sua soggettività che va riconosciuta e rispettata. Così ritorna l’urgenza di avviare una serie di interventi che vedano insieme cittadini, associazioni, istituzioni nel “Contratto di fiume”

 Le piogge torrenziali di questi ultimi tempi hanno riproposto con forza l’indiscusso protagonismo del Tevere nel sistema geo-politico-culturale regionale. I cambiamenti climatici in atto, il dissesto idrogeologico causato dal consumo di suolo e le cementificazioni, ecc., confermano che il fenomeno delle esondazioni è destinato a ripetersi sempre più spesso. È stato come un richiamo all'indifferenza delle istituzioni che fra un evento e l’altro non attuano alcun intervento di bonifica e recupero del patrimonio naturalistico e paesaggistico. Ma il Tevere non va demonizzato, perché ha una sua soggettività che va riconosciuta e rispettata. In questa evidenza si colloca tutta l’ironia del ripetersi delle più diverse prese di posizione senza esiti per riconoscere l’importanza storica del fiume nell'ecosistema regionale. Così ritorna l’urgenza di avviare tutta una serie di interventi che vedano insieme cittadini, associazioni, istituzioni ed enti in quel progetto che viene definito “Contratto di fiume”. Come quello formalizzato il 15 novembre 2013 per il fiume Paglia e i territori del Chiani. Anche la realizzazione del Parco Fluviale territoriale comunale sempre inutilmente evocato va considerata una priorità. Adesso la presentazione del progetto di un eco-museo del Tevere con il computo del censimento dei beni, presentato alla cittadinanza in un incontro pubblico alla sala della Vaccara, è un avvenimento che va valutato in tutta la sua rilevanza. Perché è un grande museo a cielo aperto per 300 km lungo il fiume dal territorio comunale di Perugia fino ad Umbertide. Pensato per rivivere la storia e le tradizioni delle comunità raccolte intorno al fiume, ma anche per individuarne le potenzialità del territorio e trasformarle in risorsa. Come è stato scritto a più voci. Va considerato, però, solo un primo momento per il recupero di un patrimonio unico e preziosissimo altrimenti destinato a scomparire.



Lauro Ciurnelli

Inserito domenica 23 febbraio 2014


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