Cantare in perugino a ritmo di trescone
Le Giornate del Bartoccio 2014 (dedicate a Marco Vergoni): l’amore, la protesta, il cibo e l’orgoglio perugino in musica. Sabato 22 febbraio
Secondo appuntamento con gli spettacoli di musica popolare, nell'ambito delle Giornate del Bartoccio 2014: dopo la straordinaria esibizione dei Sonidumbra della settimana scorsa, potremo assistere ad un nuovo concerto- spettacolo, questa volta dedicato ad una operazione culturale di innesto di nuovi temi e argomenti su antichi motivi musicali; una novità assoluta per Perugia: ma una novità che si riallaccia alle nostre più profonde tradizioni. Sabato 22 febbraio, alle ore 17,30, nella Sala S. Martino al Verzaro in via del Verzaro la Famiglia Perugina presenta lo spettacolo di Nuove canzoni perugine, uno spettacolo di ricordi e di attualità, in cui nuove canzoni sono state scritte da Renzo Zuccherini su motivi musicali della nostra tradizione popolare. Sono canzoni che parlano prima di tutto di amore, naturalmente, ma anche di attualità, di cibo, di protesta, di orgoglio perugino. Canterà Gianfranco Gonnella, con l’accompagnamento di Marcello Radicchi alla fisarmonica e di Marcello Ramadori al tamburello, con la partecipazione di Mariella Chiarini. In particolare, alcune canzoni sono basate sui motivi musicali di antichi balli nostrani, come il trescone perugino: il trescone infatti era ballato nelle nostre campagne da tempi immemorabili, anche se oggi se ne è quasi persa la memoria; è un ballo divertente, qualche volta diventa una pantomima. Era un ballo particolare, allusivo e scherzoso: si ballava quando la veja era bella e riscaldata, e serviva a far ridere la gente. Prevedeva mosse e gesti triviali e provocatori, come gesti allusivi al sesso, tentativi di allungare le mani sulle donne o di sollevare le gonne, versi e versacci. Spesso era ballato da soli uomini che mimavano scene più o meno esplicite; le donne entravano in ballo mantenendo una certa ritrosia e cercando di tener buoni i ballerini più audaci. Altri balli richiamati sono la manfrina o il ballo della sala, o dell’invito, conosciuti anche in città. Insomma, un pomeriggio che promette divertimento e cultura, allegria e riscoperta di risorse e patrimoni: un pomeriggio da non perdere!