14 Febbraio per i diritti delle donne
Oggi 14 Febbraio 2014, giornata del ‘One Billion Rising for Justice’, anche a
Perugia, come in tutta Italia ed in tutto il resto del mondo, scendiamo in
piazza per chiedere che la giustizia sia certezza e garanzia di esercizio dei
diritti per tutte le donne in ogni parte del mondo.
Oggi e sempre difenderemo l’autonomia morale e la dignità personale delle
donne contro ingerenze arbitrarie e norme coercitive.
Non accettiamo imposizioni o proibizione alcuna, rivendichiamo la piena
libertà in merito al diritto alla salute, ai diritti sessuali e riproduttivi
delle donne.
Riteniamo indispensabile la piena applicazione della L. 194/78, ribadiamo la
necessità che i consultori siano laici e finanziati adeguatamente, che vi sia
educazione sessuale nelle scuole e che sia garantito l’accesso all’aborto
farmacologico.
Il diritto all’accesso alla interruzione volontaria di gravidanza è
attualmente limitato o impedito dalla presenza di molti medici obiettori di
coscienza (7 ginecologi su 10 lo sono), che impedisce in maniera del tutto
illegittima la possibilità di abortire presso gli ospedali pubblic,determinando
il ricorso da parte di molte donne di nuovo all’aborto clandestino.
Pretendiamo l’effettiva applicazione del diritto alle pari opportunità tra i
generi, quindi parità di trattamento salariale, di accesso alla carriera e
diritto allo studio.
Sosteniamo la necessità di fornire una lettura del fenomeno della violenza
sulle donne in Italia (e nel mondo) come discriminazioni di genere, declinate
come violazioni dei diritti umani. Si tratta di forme di violenza fisica e
psicologica che annientano l’identità privata e pubblica della donna,
assoggettandola fisicamente o psicologicamente, e spesso economicamente al
volere degli autori del sopruso: esse costituiscono il principale ostacolo alla
autodeterminazione individuale e sociale ed al godimento dei diritti
fondamentali di più di metà delle donne del pianeta.
In Italia il fenomeno della violenza di genere è prevalentemente affrontato da
un punto di vista di sicurezza pubblica, anziché come esigenza di tutela dei
diritti fondamentali delle donne:manca una concreta attuazione del quadro
normativo esistente, una efficace risposta di prevenzione e repressione,una
formazione specifica delle Forze dell’Ordine,magistratura ed avvocatura sulla
violenza doi genere e sui danni psicofisici della violenza assisitita oltre ad
adeguati stanziamenti di fondi per i Centri Antiviolenza.
Siamo vicine alle donne spagnole e sosteniamo la loro battaglia che è uguale
alla nostra e a quella di tutte le donne per essere libere, battaglia di
impegno e testimonianza, oggi in piazza come in tante altre parti del mondo e a
breve e quotidianamente nei Centri Antiviolenza di prossima apertura a Terni e
Perugia per una rivoluzione culturale che renda “giustizia “ a tutte le donne.
Rete delle Donne Antiviolenza
Libera Mente Donna
Rete delle Donne Antiviolenza e Libera Mente Donna
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