Un WEEK-END con Filippo Timi che vuole chiudere “in casa” il tour promozionale di “ Peggio che diventare Famosi” (Garzanti Editore), terzo libro dopo “Tuttalpiù muoio” e “E lasciamole cadere queste stelle”.
L’attore scrittore lo presenterà venerdì alle 20,30 alla Libreria Grande di Ponte San Giovanni (dove è nato e cresciuto) e sabato alle 18 alla Feltrinelli in Corso Vannucci.
Nello stesso giorno la CineGatti propone al Pavone, alle 16 la proiezioni di “Come Dio Comanda” (all’origine del libro) e alla fine della proiezione, Timi sarà in sala per incontrare il pubblico, alla sua maniera.
Il cinema non è mai quello che sembra, un po’come la vita. Da un giorno all’altro ti chiami Rino, abiti in Friuli, hai un figlio di quattordici anni e un amico scemo a cui badare. Nello stesso tempo sei sempre Filo, con la fame di provare tutto, con un debito d’amore addosso da mancarti il fiato e l’ossessione di una mamma impazzita per la polka. Sul set del film di Salvatores, chiuso in una camera d’albergo, ogni mattina devi spogliarti della tua faccia e mettertene addosso un’altra. Mentre aspetti il ciak il tempo ti trasforma, i sudori si mischiano, il puzzo di uno fermenta col puzzo degli altri, si crea un microclima di umori, ormoni e pulsioni, si ride per delle cazzate incomprensibili al mondo esterno, come una specie di codice infantile, e ci si accoppia, almeno col pensiero, tutti con tutti, è una legge biologica. Fare un film è ferire consapevolmente una storia. Spezzettarla. Sembra poetico ma non lo è.
Dopo il successo di Tuttalpiù muoio e di E lasciamole cadere queste stelle, Filippo Timi torna ai libri proponendo in Peggio che diventare famoso (Garzanti) il personaggio Filo e la sua voglia di vivere la vita a ogni costo, anche se brucia.