16/07/2024
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Orte-Mestre: L'umbria perde un'altra occasione
...per sfilarsi da un progetto inutile e dannoso. Destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, avallano un'opera che lascerà all'Umbria solo devastazione ambientale e pedaggio per i cittadini  
“Quello che è successo oggi in Consiglio regionale è l'ennesimo grave errore in tema di infrastrutture. Ancora una volta destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, avallano un'opera che lascerà all'Umbria soltanto devastazione ambientale e pedaggio a carico dei cittadini. La nostra regione perde una straordinaria occasione per sfilarsi da un progetto che non aveva senso dieci anni fa, ma che oggi assume i connotati di un'assurdità colossale”. Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria Migliore, commenta la bocciatura del Consiglio regionale (4 voti a favore, 22 contrari e un astenuto) sulla sua mozione contro la realizzazione della Orte-Mestre e contro la trasformazione in autostrada della E45.
“L'Umbria – spiega Dottorini - ha bisogno di mettere in sicurezza una E45 che ormai versa in condizioni pietose e di terminare le mille opere incompiute che divorano risorse pubbliche senza dare frutti. Occorre, questo sì, potenziare e modernizzare la nostra rete ferroviaria, rendendola degna di una regione e di un paese civile. Ma tutto questo non figura tra i progetti del governo che preferisce invece, con il colpevole avallo del nostro Consiglio regionale, mettere mano a un progetto faraonico e anacronistico mettendolo a carico dei contribuenti attraverso il pedaggio. A farne le spese saranno i tanti pendolari che ogni giorno sono costretti a spostarsi per andare al lavoro e in generale tutti coloro che hanno puntato sull'immagine del 'cuore verde d'Italia' per dare impulso alle proprie prospettive turistiche e imprenditoriali”.
“Il fatto che oggi si sia riconfermata, con qualche positiva defezione, l'intesa trasversale di otto anni fa – aggiunge Dottorini - la dice lunga su quale sia la visione che cementa destra e sinistra in questa regione. Per parte nostra abbiamo cercato di portare sul tavolo della discussione dati ed argomenti che basterebbe uscire da questo palazzo per comprendere quanto siano condivisi fra le persone che vivono e lavorano nei nostri territori. In contrapposizione abbiamo dovuto riscontrare posizioni basate su presupposti inesistenti. Come se per creare occupazione e far ripartire il Pil fosse per forza necessario devastare il territorio e gravarlo di ulteriori problemi. Rimaniamo dell'idea che dare il via a un'opera di queste dimensioni potrà giovare alla soddisfazione degli appetiti di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo dei contribuenti umbri e delle prerogative ambientali del cuore verde d'Italia. Noi dobbiamo lavorare a uno sviluppo duraturo, sostenibile, non imitabile e non inseguire il miraggio di mega-progetti che non avevano senso dieci anni fa e che oggi appaiono grotteschi”.


Oliviero Dottorini

Inserito mercoledì 29 gennaio 2014


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