Fontivegge subisce ancora!
Nel luglio 2013 venne istituito il "tavolo di lavoro" su Fontivegge: cosa è stato realizzato di quelle “azioni strutturali in un'area particolarmente delicata”?
Questa volta però non è il mitico ragioniere Ugo Fantozzi, ma un quartiere importante e significativo per Perugia. Si potrebbe affermare, senza essere smentiti, che Fontivegge rappresenta il biglietto da visita della città. Il primo e più significativo impatto visivo di chi arriva in tremo, per lavoro o per diporto. Un quartiere così importante per una città che vuol diventare capitale europea della cultura che, invece che rappresentare un vanto, si ritrova ad essere lo specchio di una vergogna a cui non resta che nascondere alla vista di tutti. Un ganglio importante dove si concentrano diversi aspetti economici e politici significativi che vanno dalla stazione centrale, ad importanti uffici della Regione fino alla sede regionale dell'Inps ed altri. Una zona che, fino ad ora e si sta sempre più aggravando, è stata, ed è tutt'ora, terra di confine per spaccio e criminalità di ogni specie. È inutile elencare tutti i misfatti che, da vari anni, si succedono in quella zona perché sembra la riedizione continua della stessa commedia di sempre: spacciatori al lavoro, accoltellamenti, scippi, risse e chi più ne ha più ne metta. Il nostro problema, molto spesso, è di non ricordare gli avvenimenti e le promesse del passato (anche abbastanza recente) ma per quest'occasione è d'obbligo avere buona memoria! Nel, non lontano, Luglio del 2013, anche in nostro Comune si accorse di questo stato di case tanto che venne istituito quel famoso “tavolo di lavoro di Palazzo dei Priori” che doveva far scattare una forza speciale per coordinare e promuovere “azioni strutturali in un'area particolarmente delicata” quale quella che comprendeva piazza del Bacio, Belocchio, via del Macello, via Canali e Ottagono. Un tavolo, che è bene ricordare, composto dal vicesindaco Nilo Arcuri insieme agli assessori Andrea Cernicchi e Loredana Pesaresi, insieme ad alcuni dirigenti del settore. In quell'occasione venne detto (e riporto le precise parole): “Riqualificare tutto. La zona, promette Palazzo dei Priori, sarà oggetto di una attenta e coordinata azione di recupero e riqualificazione in cui i temi della sicurezza, dei servizi, del decoro urbano, della vita culturale, della socialità, saranno affrontati in modo organico e coordinato”. Ora c'è da domandarsi e domandare ai nostri amministratori: da allora ad oggi, a parte l'aspetto mediatico per la prossima campagna elettorale, cosa è stato realizzato di quelle “azioni strutturali in un'area particolarmente delicata” che sono state promesse?