Nuovi disastri ambientali
Di noi ambientalisti si sente la mancanza solo in presenza delle disgrazie
Di nuovo il bollettino di guerra provocato dalle piogge che stanno martellando alcune regioni d'Italia. Di nuovo morti sotto i cavalcavia, case e capannoni industriali allagati, frane e strade interrotte. Disagi per la gente e grandi danni economici, ancora più pesanti visto il momento economico che stiamo vivendo. Di noi ambientalisti si sente la mancanza solo in presenza delle disgrazie. Solo allora tornano alla mente i richiami per una politica ambientale seria in cui investire risorse che alla luce dei fatti saranno enormemente inferiori rispetto ai costi per riparare i danni senza contare i disagi e i lutti. Anche in Umbria se dovessero arrivare le cosidette BOMBE D'ACQUA interi paesi nelle valli saranno devastati. I fatti di Orvieto sono sotto gli occhi di tutti e la gente, le imprese ancora aspettano gli aiuti promessi. La Regione è bene che cominci a ragionare partendo dalle previsioni più negative per approntare un programma di messa in sicurezza del territorio. In questo programma dovrà avere un posto preminente il rilancio dell'agricoltura favorendo il ripopolamento delle terre agricole abbandonate. Vanno favorite le cooperative di giovani con supporti tecnici e finanziari senza riprodurre situazioni di pura assistenza. L'agricoltura può dare una risposta alla disoccupazione giovanile se i politici come al solito non le trasformano in centri di clientele.
i portavoce regionali Remo granocchia Annina Pellegrino