Home >>
Pietramelina: dopo la discarica, il compostaggio
Pietramelina: dopo la discarica, il compostaggio
Dalla scorsa estate i cittadini hanno dovuto sopportare un’esagerata puzza di rifiuti. L’impianto di compostaggio presente a Pietramelina, vecchio ed obsoleto, tratta a nostro avviso una quantità di rifiuti di gran lunga superiore alla sua capacità di lavorazione
Nei giorni scorsi durante la trasmissione di Umbria Tv di “Ambiente Salute”, dedicata alla discarica di Pietramelina, l’assessore all’ambiete del Comune di Perugia Lorena Pesaresi, l’assessore regionale Silvano Rometti e l’ingegnere della Gesenu Canovai, responsabile dell’impianto di Pietramelina, hanno illustrato alla cittadinanza come l’azienda Gesenu e il Comune di Perugia gestiranno la chiusura e la bonifica della discarica. Ci è sembrato un vero proprio proclama politico. E al proclama televisivo è seguita una delibera della giunta del Comune di Perugia che ha sancito che la volumetria concessa dalla regione Umbria alla società Gesenu è stata raggiunta la data ultima per il conferimento dei rifiuti i discarica definita come 8 Agosto 2013. Il lavoro del Comitato InceneritoriZero Umbria sembrerebbe così terminato, ma non è così, purtroppo. Dalla scorsa estate i cittadini sono stati messi a dura prova, dovendo sopportare, quotidianamente, un’esagerata puzza di rifiuti mai sentita prima. Dopo aver richieste all’Arpa Umbra i dati della centralina di monitoraggio dell’aria, abbiamo verificato che oltre alla puzza i cittadini hanno inalato idrocarburi cancerogeni. L’impianto di compostaggio presente a Pietramelina, vecchio ed obsoleto, tratta a nostro avviso una quantità di rifiuti di gran lunga superiore alla sua capacità di lavorazione. Dopo la chiusura della discarica, infatti il traffico di camion, è addirittura triplicato, passando addirittura in mezzo al paese di Pierantonio, cosa che prima non succedeva.
Il nostro Comitato, inserito nella rete nazionale Rifiuti Zero, ovviamente, non si oppone al trattamento dell’umido considerando che gli scarti di cucina rappresentano il 40% del totale dei rifiuti, ma quantomeno che vengano trattati con delle modalità che non creino disagio ai cittadini, e che vengano costruiti vicino ad impianti di preselezione per limitare trasporti e inutili costi. Nel 2010, in piena emergenza rifiuti, sono finiti in discarica una grande quantità di rifiuti provenienti dalla Campania e sono fruttati alla GESENU 2,5 milioni di euro. Qualche mese fa gli amministratori del comune di Perugia e i responsabili di GESENU hanno illustrato il piano per costruire un impianto a fermentazione anaerobica per la produzione di biogas. Consapevali della pericolosità di tali impianti: Pro Loco di Sant’Orfeto, Pro Loco di Pierantonio, Comitato Verde di Pian d’Assino riunitisi in assemblea hanno espresso una univoca sentenza: No Grazie. Il nostro territorio ha già troppo pagato in termini di inquinamento ambientale e salute e condizionamento della vita di ogni cittadino. I numerosi sversamenti di percolato nel torrente Mussino, avvenuti nel 2010, verbalizzati dal corpo forestale dello stato e depositati alla procura della repubblica, non fanno altro che aumentare il senso di frustrazione ed impotenza. Per quale motivo si continua a speculare sulla salute dei cittadini garantendo lauti guadagni a soggetti privati? Il Segretario regionale del PD Bottini, ex assessore all'ambiente della regione Umbria, si era espresso affinché la situazione del nostro territorio possa diventare un riferimento di corretta gestione dei rapporti tra amministratori ( politici) e cittadini. Noi cittadini siamo pronti a fare la nostra parte, ci aspettiamo altrettanto dagli amministratori.