La marcia dei ribelli
Un inno anarchico di fine Ottocento, musicato dal todino Carlo Della Giacoma, si può ora ascoltare su youtube
Finalmente, qualcuno ha pubblicato la "MARCIA DEI RIBELLI" musicata dal nostro concittadino di Todi M° CARLO DELLA GIACOMA con le parole di PIETRO GORI. Questo canto popolare era considerato introvabile,quasi sconosciuto tranne il testo e una vecchia versione cantata dal Coro Lirico dell'Umbria,ma di cui è introvabile la registrazione.
Erano anni che lo cercavo ed è un inno meraviglioso!
Il M° Carlo Della Giacoma morì suicida con un colpo di pistola in seguito alla forte depressione causata dalle persecuzioni dei fascisti locali, i quali non perdevano occasione per umiliarlo e sbeffeggiarlo per la sua fede anarchica e in ultimo, per essere stato epurato da direttore della scuola di musica e da direttore della banda cittadina. Invece lui era un vero signore, mite, gentile ma di grande carattere ed onestà, un grande musicista e compositore, amico fraterno di Pietro Mascagni e Giovanni Pascoli.
Il maestro Carlo Della Giacoma
Il fascio di Todi proibì le esequie d'onore, ma i suoi allievi della scuola comunale sfilarono al funerale con tutti gli strumenti "muti" listati con fiocchi neri e finanziarono a loro spese un monumento presso il Cimitero Vecchio di Todi.
Carlo Della Giacoma (3 Marzo 1858, Verona - 9 Aprile 1929, Todi), compositore, musicologo, didatta, direttore d'orchestra, ebbe origine da una famiglia proveniente dalle valli dell'Alto Adige e da giovinetto si trasferì a Chivasso ed a Torino. All'inizio degli anni '70 studiò musica al Collegio militare di Milano e successivamente al Liceo musicale di Torino.
Con l'anno 1877 ebbe inizio la carriera militare nel Regio Esercito Italiano protraentesi per ventisette anni dapprima in veste di musicante di clarinetto, in seguito di capo musica, assegnato a varie guarnigioni di stanza ad Ancona, Livorno, Trapani, Palermo e Mantova, del 38° Reggimento Fanteria.
Congedatosi dall'Esercito per anzianità di servizio e per età il 1° gennaio 1904 si stabilì a Todi assumendo l'incarico di direttore della banda municipale, di maestro della scuola comunale ed insegnante di musica dell'istituto Artigianelli "Crispolti".
Nel 1914, un anno prima dello scoppio della guerra mondiale, una grave crisi, artistica ed amministrativa, determinò lo sciogliersi della Società bandistica cittadina, definita "Concerto cittadino"; il conflitto fece il resto.
Soltanto nel 1919 la vita artistica a Todi riprese con Carlo Della Giacoma attivo nelle consuete occupazioni artistiche. Ma l'impegno fu di breve durata: nel 1923 il Comune di Todi soppresse la banda musicale ed il provvedimento determinò l'arresto di tutte le attività musicali.
Non soltanto: gli avvenimenti politici interferirono pesantemente sul musicista. Negli ultimi anni, dal 1923 innanzi, privo di occupazioni fu soggetto a vessazioni, ad aggressioni, a provvedimenti restrittivi esercitati dal regime che si stava instaurando.
Il forte carattere, il saldo rigore morale, il nobile senso civico, il coraggio, l'obiettività, l'equilibrio comportamentale, la vocazione educativa, l'onestà intellettuale non impedirono il tracollo nervoso: un gesto disperato, il suicidio per mezzo di un'arma da fuoco, pose fine alla sua travagliata esistenza.
La permanenza in vari luoghi favorì l'instaurarsi di contatti, amicizie e rapporti significativi con illustri personaggi quali Pietro Mascagni, Pietro Gori, Giovanni Marradi, Giovanni Pascoli, Giosuè Carducci, Sabatino Lopez, Guido Menasci, Nanni Targioni Tozzetti, Augusto Rivalta, Muzio Chesi, Giulio Bartoli, Ernesto Vallini, Angelo Delavigne ed i cantanti Papeschi, Gualtier-Messa, Hynes Orsini, Zonchi e Cantarelli.