Ecosistema urbano, il solito bicchiere mezzo pieno
E' una fatica trovare
le parole giuste per non urtare la suscettibilità, che è
sensibilissima, degli amministratori e di chi li ha nominati. Allora
la regola è generalizzare le negatività, che sono sempre pesanti,
ma “mal comune mezzo gaudio”, ed enfatizzare quei millimetri di
miglioramento, ma “si sa lo stato taglia i fondi”. Secondo i dati
autocertificati dall'autorità competente e riportati da Ecosistema
Urbano di Legambiente, Perugia guadagna una posizione nella
classifica delle 44 città medie passando dal quinto a quarto posto.
Il bicchiere è mezzo pieno.
Poi, per non dire che è
ancora lontana dal 65% di raccolta differenziata (che doveva essere
raggiunto nel 2012) stabilito dalla legge, si dice che in un anno ha
fatto un balzo del 10%. In compenso i rifiuti pro capite aumentano
644,8 kg del 2012 a 657 kg attuale, significa che sta tornando il
benessere?
Non si accenna proprio
al fatto che le perdite della rete idrica siano aumentate dal 30% del
2012 all'attuale 34% e si tralascia pure che l'esito del referendum è
stato ignorato. Diversamente da altre città italiane dove si è
almeno tentato di legiferare per applicarlo.
L'indice di mobilità
sostenibile passa da 66,7 del 2012 a 46,7 attuale, forse sarà venuto
meno l'effetto minimetrò, eppure tutte quelle bici a pedalata
assistita parcheggiate a Pian di Massiano raccontano un'altra realtà.
L'inquinamento da ozono
fa un balzo da 19,7 (microgrammi/mc) del 2012 a 33,3 attuali,
specialmente nel periodo estivo incidono particolarmente le emissioni
del traffico.
L'indice di
eco-management rimane stazionario a 29, tra le voci che lo compongono
ci sono gli acquisti verdi della PA. Sicuramente l'acquisto delle
stoviglie di plastica per le mense scolastiche incide in modo
negativo, che si aspetta a tornare ai piatti di ceramica? Fosse anche
solo per non comprare più tonnellate di plastica che poi deve essere
smaltita.
Per non trascurare che
Perugia viene annoverata dall'ISPRA (Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale) tra le città italiane più
consumatrici di suolo e tra quelle che hanno la percentuale più
bassa di verde urbano.
Ecco, se questo è un
bicchiere mezzo pieno...è solo una questione di prospettive
consolatorie.
Anna Rita Guarducci, Lauro Ciurnelli
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