Il 2 ottobre, presso l’Università per Stranieri di Perugia, è stato presentato il progetto per la riqualifica di Piazza Grimana. L’incontro, moderato dal rettore Paciullo, è culminato nella presentazione di una bozza redatta da una squadra di architetti con il prezioso contributo del grande storico ed urbanista Alberto Grohmann. Si deve all’associazione “Per Perugia e oltre” il merito di aver stimolato l'equipe a proporre una difficile soluzione, seppur parziale ed opinabile, all’annoso problema del degrado della piazza. In effetti l’intervento, mirato ad ampliare l’area pedonale, spostando la principale via di transito, non risolve tutti i problemi né in termini di traffico, i cui flussi sarebbero ancor più complicati, né in termini di aggregazione sociale, visto che non è stato previsto quali attività accoglierà.
Terminati gli scroscianti applausi, il MoVimento 5 Stelle di Perugia ha chiesto la parola per ricordare agli astanti le responsabilità dell’amministrazione pubblica, che nell’ultimo ventennio non è riuscita in alcun modo a porre rimedio ad una situazione di deterioramento costante che ha visto crescere in maniera esponenziale lo spaccio di droga e il malaffare, compromettendo la fruibilità di questo meraviglioso angolo di Perugia.
Il progetto presentato non può essere una soluzione al problema di questa piazza e del degrado del centro storico in genere, anche perché è stato accolto dall'amministrazione inserendolo, fuori bilancio, fra le varie azioni previste nel progetto di Perugia 2019. Quindi il progetto sarà operativo, se tutto va bene, fra sei anni ed è quindi lecita la preoccupazione su cosa ne sarà di questa piazza e del Rione di Porta Sant'Angelo nel mentre. Evidentemente l'amministrazione pensa ancora di temporeggiare su un problema così grave.
Il Movimento 5 Stelle di Perugia crede in una riqualifica immediata della zona attraverso azioni semplici ed efficaci come l'istituzione di un mercato rionale permanente a filiera ridotta, che alterni all'attività diurna quella notturna di ristorazione orientata al cibo di strada; o ancora la riduzione del traffico o la totale pedonalizzazione della zona;  ed infine la riqualificazione degli arredi urbani e del verde esistente: piccole idee, attuabili con piccoli finanziamenti, per rianimare una delle tante zone di grande importanza sociale e culturale, ma che rischiano di essere abbandonate nel degrado.