16/07/2024
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Biomasse/Biogas: In Umbria Trentaquattro impianti in funzione e altri ventidue pronti a partire

In questi giorni Regione Umbria (Cenci, Ranieri),  ARPA (Marchetti), CIRIAF (Asdrubali) si sono scatenati ad imbandire una campagna mediatica tutta a favore delle cosiddette bio-energie, visto che questi impianti risultano particolarmente indigesti alla popolazione che li “deve” subire.
Questi “esperti” hanno fatto visitare a politici, giornalisti e curiosi alcuni impianti recentemente messi in funzione.

Dopo questa “spedizione divulgativa” il codazzo di giornalisti si è prodigato nell’esaltazione delle bio-energie con una raffica di articoli, divulgando dati apparentemente rassicuranti.

Ad esempio Antonini (corriere dell’Umbria del 26 sett.) scrive a proposito della centrale a biomasse legnose di Alviano, che praticamente “non emette polveri sottili PM-10, (1,5 milligrammi per metro cubo quando il limite è 30), né ossido d’azoto, la metà di quello autorizzato” (cioè 200 milligrammi per metro cubo).

Sono numeri che possono risultare convincenti per chi non ha termini di paragone. Tuttavia basta addentrarsi un po’ nella materia per capire “al volo” che non è affatto così: infatti dalle ciminiere di questi impianti escono circa 4000 metri cubi all’ora di fumi, e siccome le ore di emissione giornaliere sono 24, risulta che 1.5 milligrammi di PM-10 diventano 144 grammi al giorno, una quantità affatto trascurabile considerata la pericolosità delle polveri PM-10!

Per afferrare il significato di questo dato basta paragonare l’emissione della centrale di Alviano al numero di automobili necessarie per produrre lo stesso inquinamento . Si scopre allora che occorrono 2500 automobili diesel (euro 5) che percorrono 12 km al giorno per produrre  144 grammi di polveri PM-10. In pratica immaginiamo di piantare un paletto per terra e organizzare un circo di 2500 automobili che vi girano intorno fino a percorrere 12 km. Per riprodurre lo stesso inquinamento in ossidi d’azoto, altro inquinante estremamente dannoso alla salute, le auto necessarie sono 4600 al giorno. E questo tutti i giorni dell’anno, sempre nello stesso posto… è come portare lo smogh di una metropoli in aperta campagna.

Si può affermare ancora che un impianto a biomasse non inquina?


Roberto Pellegrino - Biologo Ambientalista

Inserito lunedì 30 settembre 2013


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Commenti

Nome: Maurizio
Commento: Dal Piano Regionale sulla Qualità dell'Aria: "Per quanto riguarda le particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron (PM10) la legge prevede due indicatori di qualità dell’aria, ovvero il valore medio annuo e il numero di superamenti del valore soglia di 50 μg/m³. È comunque possibile valutare indirettamente la conformità all’indicatore del numero di superamenti basandosi su un risultato di uno studio realizzato dal Comitato Nazionale Emergenza Inquinamento Atmosferico (CNEIA) che indica come per avere un rispetto del limite sul numero di superamenti della media giornaliera è sufficiente avere un valor medio di PM10 inferiore a 30 μg/m³: è possibile quindi valutare l’indice relativo ai superamenti analizzando il solo valor medio annuale di PM10. Nelle valutazioni basate sui valori medi annui, tenuto conto che il modello, pur riproducendo accuratamente l’andamento dei valori li sottostima sistematicamente rispetto alle centraline di fondo urbano e rurale, è stata scelta come soglia di cautela 7 μg/m³, e come soglia critica 9 μg/m³."

Nome: Giuliana
Commento: Siamo alle solite. Soltanto quando il numero dei morti per malattie legate all'ambiente supera una certa percentuale, prendiamo in considerazione l'effetto.

Nome: Franz
Commento: Bene:.

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