22/12/2024
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Le strumentalizzazioni sul parco fluviale


Dopo l'articolo in cui sollecitavamo i prossimi candidati alle amministrative a prendere sul serio la realizzazione del Parco fluviale del Tevere abbiamo registrato la risposta del vice sindaco che parla di strumentalizzazioni. 
Ora, speriamo che non si rivolgesse a noi perché, come si sarà reso conto anche lui, stiamo parlando di due argomenti diversi. Mentre lui ci aggiorna sugli interventi di manutenzione del percorso fluviale tra Ponte S. Giovanni e Ponte Pattoli noi chiediamo la realizzazione del Parco fluviale del Tevere di cui il percorso verde rappresenta una minima parte, e non si parla di estensione. Non sarebbe serio presentarsi alle prossime elezioni con il solo programma di fare la manutenzione dei percorsi esistenti, perché in un certo senso sarebbe dovuta come un minimo sindacale. Comprendiamo lo spavento che la nostra richiesta comporta perché istituire il Parco Fluviale significa mettersi intorno a un tavolo con la capacità di mediare veramente tra l'interesse della comunità e quello, per esempio, di un frontista, specialmente dopo un'alluvione. Si tratterebbe, secondo il “piano di tutela delle Acque” della Regione Umbria di fare “ricorso ad azioni strutturali che puntano ad un adeguato livello di sicurezza per le popolazioni e le infrastrutture esposte al rischio di inondazione e di frana”, di fare “la manutenzione programmata degli alvei, il ripristino dell’officiosità idraulica”. Infine, ma non meno importante, esiste uno strumento chiamato “Contratto di fiume”, già molto in uso sia in Italia che in Europa, con il quale si condividono le politiche, diritti e doveri, tra amministrazioni e soggetti interessati.

In un certo senso il protocollo d'intesa sottoscritto nel 1998 tra le amministrazioni di Comune, Provincia e Regione e il Comitato Molini di Fortebraccio di Pontevalleceppi era già un tipo di Contratto di Fiume, peccato che le amministrazioni dopo averlo sottoscritto lo abbiano quasi completamente ignorato. Allora il problema sta anche nel saper mantenere ciò che di buono c'è già quando cambiano gli amministratori politici.






Anna Rita Guarducci, Barbara Todini, Lauro Ciurnelli, Ambientalisti doc

Inserito domenica 1 settembre 2013


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