Le strumentalizzazioni sul parco fluviale
Dopo
l'articolo in cui sollecitavamo i prossimi candidati alle
amministrative a prendere sul serio la realizzazione del Parco fluviale
del Tevere abbiamo registrato la risposta del vice sindaco che parla di
strumentalizzazioni. Ora, speriamo che non si rivolgesse a noi
perché, come si sarà reso conto anche lui, stiamo parlando di due
argomenti diversi. Mentre lui ci aggiorna sugli interventi di
manutenzione del percorso fluviale tra Ponte S. Giovanni e Ponte Pattoli
noi chiediamo la realizzazione del Parco fluviale del Tevere di cui il
percorso verde rappresenta una minima parte, e non si parla di
estensione. Non sarebbe serio presentarsi alle prossime elezioni con il
solo programma di fare la manutenzione dei percorsi esistenti, perché in
un certo senso sarebbe dovuta come un minimo sindacale. Comprendiamo lo
spavento che la nostra richiesta comporta perché istituire il Parco
Fluviale significa mettersi intorno a un tavolo con la capacità di
mediare veramente tra l'interesse della comunità e quello, per esempio,
di un frontista, specialmente dopo un'alluvione. Si tratterebbe, secondo
il “piano di tutela delle Acque” della Regione Umbria di fare “ricorso
ad azioni strutturali che puntano ad un adeguato livello di sicurezza
per le popolazioni e le infrastrutture esposte al rischio di inondazione
e di frana”, di fare “la manutenzione programmata degli alvei, il
ripristino dell’officiosità idraulica”. Infine, ma non meno importante,
esiste uno strumento chiamato “Contratto di fiume”, già molto in uso sia
in Italia che in Europa, con il quale si condividono le politiche,
diritti e doveri, tra amministrazioni e soggetti interessati.
In
un certo senso il protocollo d'intesa sottoscritto nel 1998 tra le
amministrazioni di Comune, Provincia e Regione e il Comitato Molini di
Fortebraccio di Pontevalleceppi era già un tipo di Contratto di Fiume,
peccato che le amministrazioni dopo averlo sottoscritto lo abbiano quasi
completamente ignorato. Allora il problema sta anche nel saper
mantenere ciò che di buono c'è già quando cambiano gli amministratori
politici.
Anna Rita Guarducci, Barbara Todini, Lauro Ciurnelli, Ambientalisti doc
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