Parco fluviale cercasi
Ancora un intervento autocelebrativo sui media locali per i lavori di riapertura, annunciati, di un tratto del percorso verde. E nemmeno un cenno al progetto di parco fluviale
Con la metà, quasi, del percorso del fiume Tevere in terra Umbra, l'unico parco fluviale attualmente esistente riguarda i comuni di Alviano, Baschi, Guardea, Montecastello di Vibio, Montecchio, Orvieto, Todi, interessando appena 73 chilometri quadrati degli 8142 circa ricadenti in terra umbra. Possibile che nei comuni della media alta valle ci si debba occupare solo delle emergenze alluvioni?
Eppure l'importanza del fiume per tutto l'ecosistema viene affermata nei documenti ufficiali, come si legge nel piano di tutela delle acque del fiume Tevere redatto dalla Regione Umbria: “Una delle maggiori criticità ambientali riconosciuta a livello mondiale è la disponibilità di risorse idriche. L’accesso a fonti d’acqua dolce è stato identificato come una potenziale fonte d’instabilità politica e conflitto internazionale già nel futuro immediato. Di fatto, oltre un miliardo di persone nel mondo non può fare affidamento su una fornitura continua d’acqua potabile, ed oltre 2 miliardi di persone, più di un terzo della popolazione mondiale, non hanno a disposizione impianti fognari adeguati. Questo desolante quadro è aggravato dai dati sull'andamento mondiale dei consumi e delle disponibilità che prefigurano una situazione di esteso deficit idrico. Il deficit idrico mondiale è un fenomeno recente, un prodotto del triplicarsi della domanda d'acqua degli ultimi 50 anni che ha superato in molte regioni la capacità di ricarica delle falde acquifere”.
Nonostante ciò dobbiamo registrare ancora un intervento autocelebrativo sui media locali per i lavori di riapertura, annunciati, di un tratto del percorso verde sul Tevere da Ponte S. Giovanni a Ponte Pattoli dopo gli smottamenti dell'autunno scorso. E ancora nemmeno un cenno al progetto di parco fluviale che preveda la regolamentazione di tutti gli interventi sul fiume evocato più volte anche dall'attuale sindaco di Perugia all'inizio del mandato ormai tristemente alla fine.
Possibile che non si possa avere ancora una risposta pubblica chiara che diradi la nebbia dell'inconsistenza amministrativa di regione, provincia e comune. Eppure è così! Il resto è pura propaganda secondo il solito principio dell'apparire piuttosto che dell'essere.
Almeno si abbia il coraggio morale di dire che quel progetto proposto dal volontariato ambientalista degli anni '80 e subito accolto con entusiasmo dall'amministrazione comunale non interessa più perché la sua realizzazione contrasta con il sistema di potere privato ed elettoralistico ed è troppo superiore alle possibilità non certo economiche, ma soprattutto culturali delle nostre amministrazioni, particolarmente degli assessori delegati alle questioni ambientali.
Perugia, 25 agosto 2013
Anna Rita Guarducci, Barbara Todini, Lauro Ciurnelli, Ambientalisti doc