22/12/2024
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Cinque anni dalla strage dei pesci a Ponte San Giovanni
Le luci si sono definitivamente spente sul reato ambientale che supera i quintali di pesci morti e va contro la scelta di civiltà di tutelare un patrimonio paesaggistico  
Era il 31 luglio del 2008 quando il Tevere a Ponte San Giovanni registrava una pesantissima strage di pesci. Oggi dopo cinque anni la giustizia non è stata ancora in grado di ultimare il suo corso dichiarando ufficialmente e penalmente le responsabilità, che pure sono risultate evidenti. Ma c’è di più perché quest’anno la ricorrenza è passata in assoluto sotto silenzio. Il circolo Legambiente di Perugia, che organizzava nella scadenza insieme al comitato i Molini di Fortebraccio un presidio sul ponte di legno, è stato sciolto perché rappresentava una sana resistenza all’omologazione al sistema di potere. Così le luci si sono definitivamente spente sul reato ambientale che supera i quintali di pesci morti e va contro la scelta di civiltà di tutelare un patrimonio paesaggistico unico e di tutti. Le tante prese diposizione di forze politiche e istituzionali, espresse allora in conclamata malafede, sono evaporate come espressioni di un ambientalismo strumentale e di facciata. Mentre del trentennale progetto di Parco Fluviale non resta che un lontano ricordo a testimonianza di una politica di salvaguardia del Tevere e del sistema parchi comunale assolutamente fallimentare.
 


Lauro Ciurnelli e Annarita Guarducci, ambientalisti

Inserito sabato 3 agosto 2013


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