Le domande di ISDE Perugia sull'impianto SCER di S.Andre delle fratte
Come citato nel
comunicato del 02/07/2013 attendevamo smentita in ogni sede, ad ora
non recepita, sul fatto che:
NON si può
disporre, da parte delle autorità preposte, opportuna Valutazione di
Impatto sulla Salute (VIS) di impianti che brucino un Combustibile
derivante da rifiuti (Css) cioè da una materia non certa, né
certificabile, sul piano della composizione Chimica, Fisica e
Molecolare, sua propria e di eventuali derivabili da combustione.
Come medici in
generale, e come medici per l’ambiente (ISDE) in modo particolare,
ci facciamo deontologicamente obbligo di sollevare dubbi e chiedere
rassicurazioni certificabili e/o accertabili sul piano scientifico,
riguardo tutte quelle pratiche e strategie che possiamo
ragionevolmente* presupporre lesive, o anche “solo”
potenzialmente lesive, della salute delle singole persone, nonchè
delle comunità che compongono, e di cui ci pregiamo di tutelare
prioritariamente, e soprattutto preventivamente, lo stato di salute.
Accogliamo sollevati e
con soddisfazione la notizia che la caldaia presente nel primo
impianto di SCER possa utilizzare ESCLUSIVAMENTE cippato di legna
vergine ma non possiamo non ravvedere in questa affermazione delle
ambiguità e quindi chiedere:
E’
merceologicamente classificata come Caldaia di impianto a biomassa?
Può il carburante
della tecnologia “Biomassa” essere sia il cippato da legna
vergine che il Combustibile Solido Secondario (Css) da rifiuti come
sancito da decreto ministeriale denominato “Decreto Clini” dal
nome del suo promotore ex-Ministro ed ora Direttore generale del
Ministero dell’Ambiente presente all’inaugurazione?
L’impianto in
oggetto, è stato consegnato in uso sperimentale ad uno o più
imprenditori che dovranno acquistare un carburante per promuoverne
l’esercizio?
E’ possibile
porre vincolo di mercato a questi come ad altri imprenditori, che
presumibilmente vorranno utilizzare questa splendida tecnologia
d’avanguardia, affinché non cambino il carburante “cippato da
legna vergine” con il più economico e redditizio “Css”?
E’ possibile
porre vincolo, assoluto e definitivo, a privati imprenditori e/o ad
Aziende pubbliche, che immaginiamo vorranno utilizzare tale
tecnologia dopo averla finanziata, di non sostituire la caldaia in
sperimentazione, alimentabile esclusivamente con cippato di legna
vergine, né ora e nè in eventuale regime di utilizzo produttivo a
sperimentazione ultimata con successo?
Della caldaia in
oggetto ci dite che “possa” utilizzare solo cippato da legna
vergine: per limite tecnologico?...per autoimposto limite di
principio ecologico?...per limite di progettazione?..può,
ragionevolmente*, subire trasformazioni o manipolazioni per
accogliere un “carburante” più economico come il Css?
Ed infine. Se
questa di cui parliamo viene denominata “prima” caldaia SCER e
posto che soddisfi tutti i requisiti su cui stiamo chiedendo
chiarimento…potete certificare le vostre affermazioni come valide
anche per la seconda la terza la quarta caldaia…e/o per le
modifiche che vorrete apportare in seguito o anche in corso d’opera?
Dalle domande poste
potete derivare se sia il caso o meno di citarci in giudizio per
procurato allarme. Saremo ben lieti, se del caso, di esporre nel
dettaglio, nelle sedi opportune, i dati e gli studi che supportano i
nostri pareri ed alimentano i nostri dubbi.
Quello che
assolutamente non possiamo accettare in nome nostro di società
scientifica internazionale e, ci arroghiamo l’onere, della
redazione di Umbrialeft che gentilmente ci ha voluto pubblicare
apponendo –come comprensibile- un suo proprio titolo alla notizia…e
non al comunicato, è che voi, senza per altro apporre la firma di
chi abbia redatto, vi permettiate pubblicamente di minacciare
di farlo! In arrogante oltraggio al diritto di cronaca dei
giornalisti ed al diritto a porre, con coerenza scientifica e
correttezza etica, sacrosanti dubbi di carattere medico e di
interesse pubblico a tutela preventiva del bene comune di salute.
Maurizio Venezi,
Presidente ISDE Perugia.
maurizio.venezi@gmail.com
tel.3402528113
* Da uomini di scienza
per ragionevolmente intendiamo “secondo un RAZIONALE SCIENTIFICO”,
ovverosia, un processo logico deduttivo orientato dalle conoscenze
scientifiche di cui siamo in possesso per titolo accademico nonchè
accreditati a farne uso applicativo con licenza dello Stato ed
iscrizione ad opportuno Albo di riferimento depositato, in garanzia
di controllo dell’operato degli iscritti, presso i singoli Ordini
dei Medici dislocati in sedi provinciali su tutto il territorio della
Repubblica Italiana.
Maurizio Venezi - Presidente Isde Perugia
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