Finalmente sono iniziati i lavori per mettere in sicurezza l'arco del Bulagaio, un intervento atteso da anni e ormai non più rinviabile.
Non a caso da qualche mese era stato approntato un supporto di protezione rispetto a eventuali (ma ormai sempre più probabili e prevedibili) cadute di materiali dal monumento.
L'intervento - giustamente programmato in periodo estivo, per limitare i disagi - durerà poco meno di un mese: si può pensare dunque che non sarà un intervento strutturale, ma solo di tamponamento e ripristino della coesione superficiale dei materiali (pietre e mattoni).
Meglio che lasciare andare al degrado. Rimangono aperti tuttavia tutti gli altri discorsi: dalla sistemazione e manutenzione delle mura circostanti alla ripulitura del fosso del Bulagaio, alla diserbatura delle mura, che non può più limitarsi a un taglio sommitale dei rami sporgenti ma deve prevedere l'eradicamento delle numerose specie insediatesi nelle fenditure del muro (non solo rovi ma viti, aceri, fichi, ecc.).
Rimane soprattutto aperto il discorso sull'uso dell'arco quale principale via d'accesso automobilistico da nord-est: il Bulagaio dovrà continuare a sopportare un traffico così imponente (proveniente non solo dai Ponti ma da Gubbio, da Foligno, da Foligno, da Macerata, ...)?
La soluzione non è a Ponte Rio (basta vedere il parcheggio deserto), ma a P. Felcino: qui deve essere fermato il traffico per convogliare le persone su mezzi pubblici rapidi, efficienti, frequenti.
Tutte le altre soluzioni saranno palliativi che non risolveranno nulla.