Dilagano le sale giochi
A Perugia, per i giovani, solo l'alternativa: birreria o sala giochi?
Un nuovo fenomeno di costume sta investendo la città di Perugia: il proliferare di sale giochi, sia in centro che nei quartieri. Penso che sia tutto regolare, beninteso, quanto a permessi, licenze, ecc. I problemi però sono altri, e non pochi, in una città che già soffre di gravi difficoltà ad avere spazi di aggregazione. Il primo problema è proprio di costume: in questo modo si diffonde una cultura del gioco, che va ad occupare tutto il tempo libero senza alcuna finalità di aggregazione o di relazione. Il giocatore è solo davanti alla macchinetta, ancxhe se la sala fosse piena. Che bisogno c'è di altri luoghi per coltivare la solitudine e l'isolamento delle persone? Il secondo problema è di ordine educativo: il gioco delle sale gioco è, comunque la si metta, un gioco d'azzardo. Vogliamo dare ai giovani tante sale gioco per addestrarli al gioco delle macchine a fessura? E questo in una città che ospita 40.000 studenti e non dà loro non dico degli spazi liberoi, ma nremmeno una sala studio (eppure sono studenti!). Dunque, a Perugia, i giovani che non vogliono chiudersi in casa hanno solo questa alternativa: birreria o sala giochi. E' questa la prospettiva che ci prefiggiamo? Inoltre, è vero che ai minori non sarà consentito l'ingresso nelle sale con macchinette a denaro, ma è pur vero che ad essi sarà dedicata una sala con macchinette simili, senza vincite in denaro, nelle quali essi potranno abituarsi ben bene ad usare le macchine a denaro appena potranno. Il terzo problema (e vado, evidentemente, in ordine crescente) è di ordine pubblico: e in una città come Perugia, davvero non si sente il bisogno di nuovi luoghi scarsamente controllabili. In definitiva, come si vede, la questione non è amministrativa (rilascio di licenze ecc.), ma politica: che spazi vogliamo dare aingiovani? e anche a quelli che non sono tanto giovani?
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