Fa bene il Sindaco a pensare ad un progetto per “dare una nuova percezione di Perugia e voce alla vocazione sostenibile della città”. Ma l’impegno preso nell’incontro pubblico di mercoledì 3 aprile rischia di  apparire poco incisivo. Per raggiungere un obiettivo così importante non si può prescindere da un respiro molto più ampio e coinvolgere, secondo le competenze, Provincia e Regione e con un finanziamento ben oltre i settemila euro.  Un vero sviluppo sostenibile della città, infatti, dovrebbe avviare a soluzione le tante emergenze aperte da tempo. Che vanno dal recuperare il centro storico cittadino e le periferie. Smettere le tante cementificazioni con la costruzione dell’ennesimo centro commerciale in aree ad alto pregio agricolo e  paesaggistico. Abbandonare l’esigenza di trasformare la E45 in autostrada. Recuperare la soggettività naturalistica del Tevere con la realizzazione del Parco Fluviale Territoriale. Riorganizzare la Mobilità Pubblica investendo nella la ferrovia Centrale Umbra con tutte le sue stazioni locali. Garantire un servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani con la trasparenza nella gestione della società preposta, senza continuare a considerare l’opzione inceneritori. Rivedere le regole dell’utilizzo delle fonti energetiche alternative. Ripubblicizzare il servizio di adduzione idrica secondo quanto stabilito dall’ultimo referendum sui beni comuni. A garanzia di una democrazia partecipata riprendere l’esperienza del decentramento per dare risposte alle tante legittime richieste che arrivano dai tanti comitati popolari spontanei che rappresentano pur sempre un diritto all’ambiente sancito dalla Costituzione ecc… Insomma c’è bisogno di avviare un percorso nuovo che porti alla risoluzione dei tanti problemi irrisolti che rendono, loro si, veramente Perugia “rivolta al passato” e vecchia dentro . Ovviamente la nostra posizione si distingue da quella di certe parti politiche; per noi l’importante è la città e il suo sviluppo “sostenibile”.

Italia Nostra Perugia