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L'affare miliardario dello smaltimento dei rifiuti
Non ci si può che domandare perché se lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è così remunerativo debba continuare ad essere privatizzato

Venerdì 8 marzo nel quotidiano “La Repubblica” alle pagine 30 e 31 usciva un’ampia e documentata indagine sugli interessi che si muovono in Italia intorno allo smaltimento dei rifiuti. Sotto il titolo “da Malagrotta al Brasile il business miliardario dei signori delle discariche” elencava alcuni esempi di come su questo settore c’è chi ricava interessi stratosferici. Fra tutti il caso di un “signore” che oggi “possiede oltre cento siti nel mondo ed è al centro di diverse inchieste dai reati ambientali alla truffa”. L’articolo, inoltre, denunciava anche l’interessamento della malavita e le protezioni politiche. Ma il passaggio più preoccupante, almeno per noi umbri, era dove si diceva che un altro “signore” “con quote nel consorzio Gesenu e nella Reclas oggi consente all’amico… di essere maggioranza e imporre le sue politiche ai comuni di Perugia e Frosinone”. Il quadro è talmente allarmante che lo rinnoviamo, anche omettendo i due nominativi, che possono essere letti tranquillamente nell’articolo. Non può essere sottaciuto, come ci sembra. La speranza è che qualche autorità cittadina o regionale voglia rispondere pubblicamente. Inoltre non ci si può che domandare perché se lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è così remunerativo debba continuare ad essere privatizzato, gravando sempre più sulle utenze e non tenendo conto del risultato dell’ultimo referendum.

Lauro Ciurnelli
Italia Nostra Perugia




Inserito martedì 12 marzo 2013


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Nome: Antonio Fratini
Commento: I REFERENDUM VANNO RISPETTATI CAPITO ?

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