Pedoni Ciclisti
Documento di buona causa - Manifesto di PedoniCiclisti.Perugia
Questo Movimento nascente ha bisogno di aggiungere contenuti, parole per scrivere il Manifesto-Documento di Buona Causa attraverso quanto proponi e modificarlo per un'idea migliore.
Costruire le strade per l’uomo (dal cicloturismo al trasporto quotidiano): La mobilità dolce può scrivere una nuova geografia della città facendo riappropriare l’individuo dello spazio, del tempo e delle relazioni sociali. Ridurre l’impronta ecologica è l’obiettivo fondamentale di pedoniciclisti.perugia.
Occorre cambiare strada attraverso: - la promozione di forme di mobilità alternativa: aree ciclabili, aree pedonali, “pedibus”, promozione dell’uso della bicicletta, bike-sharin; - l’ascolto delle esigenze e delle proposte di chi adotta, o vorrebbe adottare, una mobilità senza motore; - il potenziamento del trasporto pubblico/collettivo pulito, ivi incluso quello ferroviario; - la limitazione della circolazione, tariffazioni, car-sharin, car-pooling, piani aziendali di spostamento casa/lavoro, trasporto inter-modale; - la moderazione del traffico: interventi costruttivi e di regolazione (zona 30) e controlli per il rispetto; - l’indicazione dei problemi di salute e sicurezza (rapporto traffico-inquinamento-salute, percorsi sicuri casa-scuola e casa-lavoro); - l’intervento sul Piano di Mobilità Urbana (PUM), sulla pianificazione urbana/territoriale integrata, promozione della conoscenza del territorio; - il sostegno e la costituzione di ciclofficine popolari; - la razionalizzazione dei flussi turistici nei centri storici e la partecipazione alle grandi manifestazioni attraverso un governo ecologico responsabile incentivando l’ecoturismo e l’escursionismo urbano; - il sostegno a consumi ed alimentazione a chilometro 0. - fare conoscere le potenzialità contenute nel territorio attraverso la mobilità lenta.
La bicicletta è il mezzo di trasporto più economico e certificato come meno inquinante, più salutare. “Un Paese è sviluppato non quando i poveri posseggono automobili, ma quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette”