Lo stato di salute del cosiddetto “Percorso Verde di Ponte Felcino” lungo il Tevere dopo gli ultimi eventi meteorologici di novembre, stando ai giornali, crea una certa apprensione. Allora vogliamo ancora ricordare che gran pare delle responsabilità vanno addebitate all’inefficienza delle Istituzioni. Soprattutto della Regione Umbria che con il suo assessore all’ambiente non ha mai preso sul serio la realizzazione di un Parco Fluviale Territoriale, con tutte le conseguenze annesse e connesse in termini di definizione progettuale, programmazione e realizzazione degli interventi di recupero del dissesto idrogeologico attraverso l’ingegneria naturalistica, i vincoli urbanistici e le delocalizzazioni delle aziende a rischio ecc….. Tutte questioni già fatte presenti attraverso numerosi momenti partecipativi. Abbiamo detto che la gravità della situazione è addebitabile soprattutto alla Regione Umbria e conseguentemente al suo assessorato all’ambiente. Proprio  quella delega istituzionale che adesso vede il suo titolare premiato con l’ingresso nel Parlamento italiano attraverso un patto di non facile interpretazione. Tanto che viene pensato come sia stato realizzato quel principio del “Promoveatur ut amoveatur” che viene da tempi lontani e sancisce la strategia di promuovere un personaggio di potere per rimuoverlo da un incarico gestito in modo discutibile.

 Ex circolo Legambiente di Perugia