L'Arco etrusco e il suo territorio
Piazza Grimana diventi uno spazio adeguato all’Arco etrusco, agli altri segni che il passato ci ha lasciato: una finestra spalancata sulla nostra città, uno spazio pubblico contemporaneo programmato sull’uomo
Organizzato dal Comune di Perugia, dal Ministero per i beni e le attività culturali, dalla Regione Umbria il 12 dicembre si è tenuto a Perugia un convegno su: IL FUTURO DELLE CITTÀ ETRUSCHE E DEI LORO TERRITORI. Vi è stata ufficializzata la volontà del Comune di andare oltre il riconoscimento quale Patrimonio Unesco delle sole mura etrusche di Perugia, ma di estenderlo a tutta la Perugia etrusca ed ad altre città etrusche chiedendo loro di fare sistema, un obiettivo ambizioso che, secondo noi, deve veder impegnato il Comune di Perugia a fare in modo che facciano sistema anche più intelligenze cittadine possibili. Incontro, quello del 12 dicembre, che conferma l’attenzione della città, dei perugini e di importanti associazioni tra le quali Radici di Pietra su Perugia etrusca e, di conseguenza, sull’Arco etrusco e sulla cinta muraria di cui fa parte. Un crescente interesse che ci incoraggia nella nostra determinazione nel volere che piazza Grimana diventi uno spazio adeguato all’Arco etrusco, agli altri segni che il passato ci ha lasciato, all’Università per Stranieri ed al ruolo che ha: una finestra spalancata sulla nostra città. Ora come ora è un insieme disomogeneo di cose che, per i turisti e gli studenti italiani e stranieri che la frequentano, non è un bel biglietto da visita di Perugia. Lo sarà ancora di meno una volta terminati i lavori di restauro che mostreranno con più evidenza che l’Arco etrusco è una meraviglia che fa da sfondo ad un luogo inadeguato.
È per questo che confermiamo la disponibilità a dare il nostro contributo per “idee progetto per piazza Grimana” come a noi e ad altre autorevoli associazioni, venne chiesto dal prof. Giovanni Tarantini, assessore ai Beni culturali del Comune di Perugia, durante una riunione indetta dalla Commissione cultura del Comune. Se ci saranno ulteriori occasioni d'incontro non mancheremo d'intervenire pensando, come dice il convegno, al futuro di Perugia ed al suo territorio. Ed il territorio dell’Arco etrusco è la sua piazza che deve diventare uno spazio pubblico contemporaneo programmato sull’uomo, utilizzabile di conseguenza da perugini, studenti e turisti. Un luogo che pensi al presente e guardi al futuro di Perugia, coerente e rispettoso con tutti i segni che il tempo ci ha lasciato, consapevole dell’importanza storico-artistica dell’Arco etrusco e del forte simbolo identitario che rappresenta per i perugini. Una piazza che non sia com’è ora una cesura tra le parti circostanti ma, ridefinendo l’aria attorno all’Arco, favorisca l’intimo colloquio e la comunicazione tra “il borgo di Porta Sant’Angelo e via vecchia”, tra “via muzia, il pianto e la strada nova”; diventando per i visitatori ed i nostri concittadini che amano fare i viaggiatori nella loro città il punto di partenza di itinerari verso corso Garibaldi, le prome di Porta sole e di uno delle mura etrusche che da via Cesare Battisti, passando per piazza Cavallotti e Via Appia, conduca attraverso gli orti del Verzaro a San Francesco al prato.
Tutto questo con la speranza che il percorso verso una nuova piazza Grimana sia il più partecipato possibile e che su di esso possano gettare la propria luce i due lampioni liberty dell’Università per stranieri (finiti alla Città della domenica) il cui ricordo ci sta accompagnando e sostenendo in questo impegno.
Società generale di mutuo soccorso fra gli artisti e gli operai di Perugia
Nome: Rosa Commento: Viene il sospetto che parlino tanto di dodecapoli patrimonio Unesco, per non affrontare il nodo piazza Grimana, la palatara del muro della Cupa, le pietre etrusche sconnesse