Conferenza sulla decrescita
Scuola e decrescita, scienza e decrescita, decrescita e migrazione, quale economia per la decrescita, dibattiti, progetti e mostre: sabato 24 novembre
Associazione culturale Giordano Bruno filosofo del divenire Associazione Umbria Africa O.N.L.U.S.
Conferenza sulla decrescita 24 novembre 2012- Centro Congressi Aldo Capitini - Perugia Comunicato stampa E’ tempo di sacrifici”, “Austerity”, “Dobbiamo rilanciare l’economia”, fare “Un patto per la crescita”, “Rilanciare i consumi”… Quante volte abbiamo sentito ripetere queste parole? Nel pieno della crisi le classi dirigenti al completo ripetono i loro presunti mantra salvifici senza batter ciglio. Ogni volta verrebbe da ricordare che le cure ad una malattia non possono mai essere le cause che l’hanno provocata. Veniamo da trent’anni di scelte economiche che non hanno tenuto conto di alcune sfide centrali dello sviluppo : il tentativo di superare la povertà che colpisce tante popolazioni della terra, le tremende disuguaglianze e il riequilibrio del sistema Terra. Al contrario i governi si ostinano a credere nel rilancio dei consumi e nella crescita delle produzioni basate su liberalizzazione dei capitali, privatizzazione dei servizi pubblici, diminuzione dei diritti del lavoro, maggiore finanza e meno economia reale. Decisioni che hanno prodotto un’Italia con maggiori disuguaglianze, privilegi, delocalizzazioni produttive, meno lavoro. L’attuale crisi, paradossalmente, può essere l’occasione per ripensare da capo l’economia e le sue leggi. E’ fondamentale riconoscere ed affermare che lo sviluppo infinito in un pianeta finito è insostenibile. L’unica crescita che ci interessa è quella della democrazia e questa non deve essere una parola vuota. Vi è l’esigenza di promuovere una vera e propria “antropologia della decrescita” che prende le mosse da una suggestione: per contrastare la deriva consumistica in cui è avvitata la società moderna occorre promuovere un cambiamento antropologico che riguardi i modelli di comportamento e lo stile di vita delle persone. Bisogna fare incontrare l’economia nel sociale! Roberto Momi , Presidente Associazione Giordano Bruno Filosofo del divenire Paoul Dondmeza, Presidente Associazione Umbria Africa O.N.L.U.S.
“Non si può crescere illimitatamente in un pianeta dalle risorse limitate. La crescita è la causa della crisi che stiamo vivendo e quindi non può esserne la soluzione, perché non si può pensare di risolvere un problema rafforzando le cause che lo producono. Se si produce sempre di più aumenta l’offerta di merci; se le persone che sono inserite nei processi produttivi sono sempre di meno diminuisce la domanda di merci, perché diminuisce il reddito con cui possono comprare le cose che vengono prodotte. Un certo grado di crescita e industrializzazione sono necessari per soddisfare le necessità essenziali e garantire i diritti umani; ma questo livello di “sviluppo necessario” non può propendere verso una crescita illimitata e indiscriminata bensì verso l’equilibrio tra gli esseri umani e tra questi e la natura.”
Maurizio Pallante – Serge Latouche
PROGRAMMA
Apertura dei lavori ore 9.30
INTRODUZIONE
Roberto Momi Presidente Ass. cult. Giordano Bruno
Ore 10,00 Intervengono:
SCUOLA E DECRESCITA
Prof.ssa Luciana Iannaco Ecologia della mente Resp.le scientifica Ass. cult. Giordano Bruno Perugia
Prof. Luigi Capaccio Imparare ad apprendere Insegnante - Soriano nel Cimino
Prof.ssa Alessandra Valastro Dalla conoscenza alla cittadinanza Facoltà Scienze Politiche Università di Perugia
SCIENZA E DECRESCITA
Prof. Gianni Tamino Verso una società di decrescita: evidenze scientifiche e utilizzo delle conoscenze tecnologiche Biologo, Prof. Emerito Università di Padova
Dott Maurizio Venezi Salute e decrescita una coesistenza necessaria e fondativa: l’atto della Cura, una buona occasione Medico Isde Italia Presidente Isde Perugia Pausa pranzo
Pomeriggio dalle 15 alle 20,00 Intervengono:
DECRESCITA E MIGRAZIONE
Prof.ssa Chiara Marchetti Migrazioni e decrescita: spunti sullo sradicamento provocato dallo sviluppo Dipartimento Studi Sociali e Politici Università di Milano
Dr. Paul Dongmeza Le nuove parole per definire l’immigrazione: un nuovo punto di vista Presidente Ass. Umbria Africa
QUALE ECONOMIA PER LA DECRESCITA
Dott. Giovanni Vantaggi Conversione ecologica e rifiuti come Bene Comune Medico Isde Italia
Dr. Roberto Momi Crescere in leggerezza - I cento giorni di "Utopia" Presidente Ass. cult. Giordano Bruno
Nome: massimo maggi Commento: Considerazioni sulla conferenza ‘Invertiamo la rotta’
Il 24 Novembre 2012 si è svolta presso il Centro Congressi Aldo Capitini di Perugia la conferenza dal titolo ‘Invertiamo la rotta’ (Quando l’economia incontra il sociale e i cittadini progettano un altro mondo possibile). Anche se la partecipazione (numerica) non ha eguagliato i contenuti non possiamo che essere soddisfatti dello svolgimento e dalle potenzialità che questo evento potrà offrirci nelle sperata o prossima edizione. I contenuti e gli obbiettivi della conferenza denotano una completa sintonia con gli ideali e finalità del Movimento in quanto il tema della Decrescita, inteso come contrapposizione alla Crescita economicista e finanziaria, è nella direzione di uno sviluppo sostenibile per la felicità di tutti senza distinzione di casta, di razza e di specie nella completa armonia e rispetto dell’ambiente e della nostra unica casa: il pianeta terra. La fluidità e la competenza dei relatori ha fatto si che l’insieme dei temi affrontati, di enorme portata e di cosciente visione d’insieme, abbiano trovato spazio sufficiente nel limite temporale di una sola giornata. Un convegno così importante avrebbe creato certamente lo spunto per riflessioni e tavole rotonde per approfondimenti e relazioni in giornate successive. Ma questo sarà un suggerimento per la prossima edizione. Già nell’introduzione della Prof.ssa Luciana Iannaco si sono trovate le chiavi di lettura che hanno guidato l’intero svolgimento: “Il Portavoce dell’universo è l’universo stesso”. Come non sono mancati riferimenti storici e filosofici su noti Martiri Ascoltatori dell’Universo. Si, ascoltatori capaci di percepire e valorizzare le pulsazioni ed il respiro dell’esistente in antitesi ad urlatori di metodi tecnocratici che vorrebbero costringere l’esistente a piegarsi su un incompleto e quanto mai pericoloso modello impreciso e difettoso. Quel modello che vorrebbe colonizzare i nostri sogni e la nostra com-passione a servizio del dominio economico del profitto e del consumo. In sintesi una contrapposizione all’idea dominante della Economia Verde (che per quanto verde per noi resta comunque avida) che interpreta la cannibalizzazione delle risorse come rinnovabile e nega l’eterna e superiore rinnovabilità della mente umana. La evidente sconfitta dell’attuale modello economico basato sullo sfruttamento delle risorse e sulla teorica illusione della produzione trova la sua spiegazione nella miope e criminosa ottusità nel tentare di risolvere il problema con la stessa causa che l’ha generato. Su questo argomento il Prof. Gianni Tamino ha relazionato sul tema della sostenibilità in chiave scientifica in modo fruibile anche a non scienziati. E’ stata analizzata e smembrata la falsità sul Pil con la semplicità e la chiarezza che illustri e prezzolati economisti faticano a mistificare. Con una illustrazione chiara e senza fraintendimenti si è evidenziata la vera natura di un mostruoso indicatore economico. In estrema sintesi il Pil altro non è che un misuratore di disastri e la storia ce lo ricorda: Cosa fece crescere il Pil dopo la grande depressione? La Guerra! Cosa è successo in Giappone dopo la catastrofe ambientale e nucleare? E’ cresciuto il Pil! Di contro se ogni comunità è capace di auto sostenersi ed accrescere il suo livello culturale il Pil non solo scende ma non ci sarebbe neanche il bisogno di parlarne. Conclusione: Il Pil non misura la felicità! Di particolare interesse, a cui andrebbe riservato un apposito approfondimento, è stato il tema della Salute e Decrescita, relazionato dal Dott. Maurizio Venezi, in cui si è riusciti in un’operazione molto delicata: Ribaltare la logica d’emergenza correlata al dolore ovvero la distinzione tra promozione della salute e la guerra alla malattia. Gli interventi della Prof.ssa Alessandra Valasto, del Prof. Luigi Capaccio e della Prof. Chiara Marchetti hanno affrontato, su diverse angolature, i temi della conoscenza, dell’apprendimento e del sentire comune correlati allo sradicamento provocato da uno sviluppo insostenibile, indicando la via naturale, e non contraria, da seguire per riappropriarsi del proprio sentire collettivo che riconosce e riconduce alla affermazione incontrastabile che la componente importante della felicità delle comunità passa attraverso la partecipazione attiva e diretta della cosa pubblica. La parte finale della conferenza ha toccato poi le corde più profonde del nostro scollamento occidentale nei confronti del diritto di cittadinanza. Una visione tutta industrializzata e decontestualizzata nel confondere le scuse dovute a territori depredati con inesistenti e quanto meno richieste elemosine morali o economiche. Questo tema, affrontato sempre in modo generico e collaterale, meriterebbe una maggiore attenzione e studio da parte anche del Movimento che spesso sottovaluta il problema relegandolo ad un improprio codice legislativo. Le parole di Paul Dongmeza (Presidente Ass. UmbriaAfrica) hanno avuto quella tonalità che ha risvegliato e ripristinato una accordatura del sentire assopita ed atrofizzata da luoghi comuni ormai predominanti e diventati purtroppo verosimili dopo quasi un millennio di assuefazione. L’emigrazione vista dall’occidente come un problema e non come un fenomeno di opportunità che tutte le donne e uomini del mondo possano condividere. Uno scrollarci da un visione contorta che vuole trovare giustificazione alla libertà di migrare solo e soltanto se mossa da eventi catastrofici, come guerre o carestie, in luogo di sentimenti che muovono gli uomini e le donne anche per amore e bellezza. Un punto di riflessione importante è stato il rafforzare il principio sul diritto di cittadinanza e la scelta di Nazionalità, termini spesso confusi che portano ad una negazione di libertà. Volendo trovare una conclusione al convegno potremmo sintetizzarla nella seguente considerazione emersa nel dibattito: ‘Il nostro mondo non lo abbiamo ereditato dai nostri genitori ma lo abbiamo preso in prestito dai nostri figli e dai nostri nipoti. E dobbiamo ridarglielo integro’. Aggiungerei senza inutili differenze di casta, religione, genere e nazionalità.
Nella conclusione sono stati affrontati anche i temi di Ecologia e Rifiuti, relatore Dott. Giovanni Vantaggi, dove è stata ripristinato il termine bene comune in luogo di rifiuto che non può e non deve esistere in un ecosistema sostenibile. Ha chiuso il convegno il Dr. Roberto Momi con una proposta della economia della decrescita e della costituzione della Banca Nazionale del Cittadino. Una buona proposta per iniziare a ragionare sui primi 100 giorni che ‘invertiranno la rotta’ da economia finanziaria a produzione utile di felicità.
Non ci resta che continuare il nostro lavoro e darci appuntamento per la prossima edizione.
(massimo maggi, movimento 5 stelle Orvieto)