in Val d’Aosta vince il referendum contro qualunque modo di bruciare i rifiuti
e la verde Umbria che fa? esattamente il contrario...
Riprendiamo dal sito della decrescitafelice.it
Il referendum ‘ propositivo’ promosso da valle Virtuosa supera il quorum del 45% di partecipazione e sfiora il 50%. Sconfitta l’iniziativa della Giunta Regionale per un ‘piro-gassificatore’
I promotori del referendum in Val D’Aosta considerano il successo come “storico” perchè ottenuto su una formula di referendum propositivo e contro un impianto più avanzato degl inceneritori classici. I favorevoli alll’impianto avevano invitato a disertare le urne, ma il quorum era del 45% e la partecipazone ha sfiorato il 49% soprattutto grazie alle donne, tra le quali ha superato di un pelo il 50%.
Ecco il quesito approvato:
«Volete che sia approvata la proposta di legge regionale di iniziativa popolare n. 177/XIII, recante “Modificazione alla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti)”, pubblicata nel B.U.R. n. 34 del 16 agosto 2011 e depositata presso la Segreteria generale del Consiglio regionale in data 29 dicembre 2011».
Quindi il referendum era propositivo perchè puntato sulla approvazione di una legge che introduce un ciclo completo che rende superflui i grandi impianti.
In particolare, la legge prevede l’adozione di un piano regionale di riduzione dei rifiuti, l’incremento di recupero di materia, l’introduzione di un sistema di tariffazione pubtuale, la collaborazione con altre regioni per il recupero energetico. E soprattutto, esclude la possibilità che vengano costruiti impianti inceneritori o più genericamente di smaltimento a caldo dei rifiuti urbani ed assimilati.
Questa è la parte del testo che riguarda l’argomento specifico e più delicato:
Articolo unico (Modificazione all’articolo 7)
1. Il comma 5 dell’articolo 7 della legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti), è sostituito dal seguente: “5. In considerazione delle ridotte dimensioni territoriali della regione e dei limitati quantitativi di rifiuti prodotti, in conformità agli obiettivi di cui all’articolo 10, comma 1, al fine di tutelare la salute e di perseguire criteri di economicità, efficienza ed efficacia, nel ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali non pericolosi, non si realizzano né si utilizzano sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione”.
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